I dati del Cnsas

Soccorso alpino, 18 escursionisti morti sulle montagne bergamasche lo scorso anno

Ben 346 interventi in tutto, la maggior parte in Valbrembana. Le principali cause riguardano la caduta e il malore. Aumento significativo rispetto al 2022

Soccorso alpino, 18 escursionisti morti sulle montagne bergamasche lo scorso anno
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Ben 346 interventi, di cui diciannove di ricerca, e diciotto persone decedute: è questo il bilancio dell'anno appena concluso della VI Delegazione Orobica del Cnsas, il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che ha registrato un aumento significativo rispetto al 2022 (quando gli interventi erano stati 285 con quattordici decessi) e al 2021 (259, ventidue deceduti).

Il totale di ore-uomo messe a disposizione da parte di tecnici è stato di ben 8.724, di cui 575 svolte da medici e infermieri del Cnsas. I soccorritori sono stati attivati complessivamente 1.959 volte. A livello locale, le sette stazioni che operano in provincia di Bergamo hanno registrato rispettivamente: 65 interventi a Clusone, 45 nella media Valle Seriana, 25 a Oltre il Colle, 29 a Schilpario, 58 a Valbondione, 91 in Valle Brembana e 33 in Valle Imagna.

Soprattutto cadute, ma anche chi ha perso l'orientamento

Le principali cause, per numero di persone soccorse, riguardano la caduta (103, pari al 28,5 percento) e il malore (58, ovvero il 16 percento). Significativo anche il dato di 35 persone soccorse per perdita dell'orientamento (9,7 percento), 34 per incapacità (9,4 percento), nove per ritardo e tre per sfinimento. Tutte situazioni, come sottolineato dallo stesso Cnsas, che si potrebbero in gran parte prevenire con un approccio più attento di chi va in montagna.

Tra le altre cause, sono state trenta le persone soccorse per scivolata generica, otto per scivolata su ghiaccio, dieci per precipitazione, quattro per cedimento dell'appiglio, tre per puntura di insetti, altrettanti per valanga. Seguono, poi, numeri inferiori per altre cause.

Se si considera l'attività coinvolta, prevale l'escursionismo con 179 persone soccorse (10,4 percento), alpinismo con 35 persone (2 percento), mountain bike con 23 (1,3 percento), funghi con 14, residenza in alpeggio con 13, auto-moto con 12, sci alpinismo con 10, ferrate, arrampicata sportiva e caccia con 3 e infine parapendio con 2.

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