Nel 2023 crescita delle imprese di servizi e costruzioni, in calo quelle artigiane e dell'agricoltura
La Camera di Commercio riporta un saldo totale positivo (+341), aumentano le società per capitali, quelle femminili e giovanili
L'anno scorso, nella nostra provincia, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese (escluse quelle d'ufficio) è stato positivo (+341). Tra le nuove arrivate, il numero maggiore è rappresentato dalle aziende di servizi, mentre al secondo posto ci sono le costruzioni e cresce la forma delle società capitali. A dirlo è il report diffuso oggi (venerdì 26 gennaio) dalla Camera di Commercio di Bergamo.
A fine dicembre, in Bergamasca erano 91.431 le sedi di imprese registrate e 82.515 le imprese attive. Rispetto a un anno prima, queste ultime sono diminuite di 431 unità, proseguendo con un calo tendenziale del -0,5 per cento, che si osserva sul medio lungo periodo.
Tante iscrizioni tra servizi e costruzioni
Le nuove iscritte più numerose dell’anno sono dei servizi (1.698) e, rapportate alle registrazioni totali, risulta un loro tasso di natalità del 4,8 per cento. Di conseguenza, aumentano le attività finanziarie e assicurative (+3,5 per cento), professionali tecniche e scientifiche (+3,4 per cento), la sanità e assistenza sociale (+2 per cento), le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+2 per cento), le altre attività di servizi (+1,3 per cento) e il trasporto e magazzinaggio (+0,8 per cento). Fa eccezione l’alloggio e la ristorazione, che cala invece del -1 per cento.
Il secondo gruppo con iscrizioni più numerose sono le costruzioni (912), cui corrisponde il tasso di natalità maggiore (5,1 per cento), poi c'è il commercio (674, con un tasso di natalità dello 3,6 per cento) e la manifattura (730, tasso di natalità 3 per cento) e l’agricoltura (138, tasso di natalità 2,8 per cento). Facendo un confronto con la situazione all’anno precedente, si sono registrati cali in commercio (-2,4 per cento), manifattura (-2,0 per cento), agricoltura (-1,4 per cento) e costruzioni (-0,7 per cento).
Le forme societarie
Le società di capitali si confermano il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale (+0,4 per cento). Sono, invece, in flessione le imprese individuali (-0,2 per cento) e le società di persone (-3,9 per cento). Le imprese straniere attive sono 9.111 e sono aumentate del +3,9 per cento su base annua, spinte soprattutto da trasporto e magazzinaggio (+11,9 per cento), costruzioni (+7,5 per cento) e manifattura (+6,8 per cento). Le imprese femminili sono 17.247, in lieve crescita rispetto a un anno fa così come quelle giovanili, che sono 7.449.
In calo imprese artigiane e agricoltura
Le imprese artigiane sono 28.907, quelle attive 28.826 con un calo di 50 posizioni (-0,2 per cento rispetto all’anno scorso). Le iscrizioni nell’anno sono state 1.939 (pari a -3,1 per cento su base annua). Il saldo risulta negativo con -45 unità. Le costruzioni, il noleggio, le agenzie di viaggio e i servizi di informazione e comunicazione hanno registrato un lieve dinamismo. Risulta in calo l’agricoltura.
La forma giuridica delle società di capitali artigiane ha registrato una variazione tendenziale positiva (+3 per cento), come anche le imprese individuali (+0,4 per cento). Le società di persone, le cooperative e i consorzi presentano invece una variazione negativa su base annua. Le procedure fallimentari sono state complessivamente 2.451.
Nuove assunzioni in quasi tutti i settori
Le 106.755 sedi e unità locali delle aziende, diminuite rispetto a un anno fa (-210), impiegano 420.080 addetti (di cui 353.571 dipendenti e 66.509 indipendenti, dati al 30 settembre). Tutti i settori economici, a parte l’agricoltura, riscontrano nuove assunzioni. La manifattura registra l’aumento maggiore (+1.729). A seguire i servizi, tra cui aumentano l’alloggio e la ristorazione (+1.460), seguiti da attività professionali, tecniche e scientifiche (+698), trasporto e magazzinaggio (+232) e altri servizi di comunicazione e informazione (+169), e il commercio (+821).