Storia di Manuel Leto, il primo 2008 convocato nella Primavera dell'Atalanta
La storia nerazzurra del portiere napoletano è iniziata sei anni fa, quando lui ne aveva soltanto 10. La dimostrazione che lavoro e impegno pagano
di Alessandro Giovanni Pagliarini
Aveva appena 10 anni quando ha fatto per la prima volta il suo ingresso a Zingonia, nel 2018, dopo aver lasciato la Scuola Calcio Azzurri di Torre Annunziata per inseguire il suo sogno. Poche settimane fa ne ha compiuti 16 e ora Manuel Leto è appena diventato il primo ragazzo nato nel 2008 a essere convocato nella Primavera dell'Atalanta.
Una storia che parte da lontano...
Manuel Leto premiato miglior portiere Viesse Cup
Manuel Leto alla Scuola Calcio Azzurri
Manuel Leto con mister Anastasio e Ciro Polito
La sua avventura in nerazzurro ha avuto inizio dopo la “Viesse Cup”, torneo tenutosi a Pescara. In quell'occasione fu nominato miglior portiere e ricevette in premio una maglia autografata di Gianluigi Donnarumma. L'occhio attento di Luca Silvani, responsabile scouting dell'attività di base della Dea, lo individuò immediatamente, aprendogli le porte di quello che è a tutti gli effetti uno dei migliori settori giovanili in circolazione in Italia.
Nonostante le insistenti richieste del Napoli e del Milan, il giovanissimo portiere e la sua famiglia scelsero di trasferirsi a Bergamo. Qui il ragazzo ha trovato l'ambiente ideale dove poter sviluppare il proprio potenziale, cresciuto e protetto da ottimi allenatori e preparatori. Leto si è adattato fin da subito alla nuova vita, integrandosi in una realtà completamente diversa da quella a cui era abituato.
Napoli, Roma, poi l'Atalanta
Manuel Leto durante un provino col Napoli
Manuel Leto con mister Gigi Imparato
Manuel Leto con mister Imparato durante un provino con la Roma
Dalla Scuola Calcio Real Poggio di Napoli fino alla Primavera nerazzurra, una storia di tanto impegno e sacrifici. Il primo a credere in lui fu mister Antonio Anastasio, quando il piccolo Leto aveva poco più di 5 anni. Importantissimo anche il lavoro di Luigi "Gigi" Imparato, preparatore dei portieri con un passato da estremo difensore in Serie A con il Bari. I suoi durissimi allenamenti hanno temprato notevolmente il ragazzo.
Nel percorso di Leto c'è anche un provino con la Roma a 8 anni e un periodo a Trigoria. L'allora responsabile del settore giovanile Massimo Tarantino, ora all'Inter (dove ha sostituito Roberto Samaden, passato proprio all'Atalanta), avrebbe voluto tesserarlo immediatamente. Purtroppo, la mancanza di prospettive abitative ha portato la famiglia del portiere a restare a Napoli. Due anni dopo è arrivata la chiamata della Dea.
Una storia di... merito
Nonostante la giovane età, Leto ha già dimostrato a più riprese una dedizione straordinaria: da quando è a Bergamo, ha saltato soltanto un allenamento. Per lui mettersi i guantoni e difendere la porta è sinonimo di felicità. La sua storia, più che una favola da enfatizzare, è un esempio di meritocrazia: lavorando sodo e con impegno costante, ci si può togliere grandi soddisfazioni.
Manuel Leto, con il suo talento e la sua umiltà, si sta dimostrando uno dei giovani più interessanti del panorama atalantino. La società crede fortemente in lui, come dimostra la convocazione in Primavera nella sfida contro il Monza. Un forte attestato di stima nei suoi confronti. Non un punto di arrivo, bensì il primo passo lungo un percorso che ci auguriamo possa essere sempre più brillante.