Omicidio di Martinengo, la licenza del chiosco al parco Suardi non era stata revocata
Era chiuso da novembre, ma ancora non si sa il motivo. Il Comune, dopo verifiche, ha appurato che la licenza era ancora in mano a Caryl Menghetti
Nuovi risvolti nel caso di Caryl Menghetti, 46enne che lo scorso giovedì 25 gennaio ha ucciso a coltellate il marito Diego Rota, 55 anni, nella loro casa a Martinengo. La donna gestiva il chiosco "Dolcetto o Scherzetto" al parco Suardi, chiuso (sebbene non siano chiari i motivi) da inizio novembre. Si era pensato a una revoca della licenza, ma dalle verifiche effettuate pare non sia così.
Come riporta Corriere Bergamo, il Comune avrebbe fatto degli accertamenti in proposito: nessun ritiro, anzi, nelle intenzioni di Menghetti c'era anche quello di gestire il bar vicino, che era chiuso dalla fine del 2022. Nonostante ciò, la 46enne non si faceva vedere dietro il bancone del chiosco da oltre due mesi.
C'è chi pensava a una chiusura stagionale, chi - appunto - a un ritiro della licenza da parte del Comune. Nessuno dei due. Pare inoltre che, con i clienti, non avesse mai mostrato particolari disagi. L'ultima fotografia pubblicata su Facebook la ritrae proprio dietro il bancone dell'attività, sorridente: ricordava, a tutti i suoi clienti, gli orari che avrebbe seguito durante l'inverno.