Agricoltori in strada a Cologno al Serio contro le politiche europee e la speculazione sui prodotti
A coordinare il movimento il gruppo di Riscatto agricolo, che protesta contro le normative comunitarie e la grande distribuzione
Agricoltori in protesta a Cologno per difendere il valore dei loro prodotti: si è svolto la scorsa giornata (martedì 30 gennaio) il sit-in, organizzato nel parcheggio della piscina del comune, a cui stanno prendendo parte moltissimi agricoltori della Bassa, ma anche da altri territori. A riportare la vicenda sono i colleghi di PrimaTreviglio.
Trattori in strada
Un importante dispiegamento di forze dell'ordine ha accolto la mattina i coltivatori, che hanno voluto prendere parte alla manifestazione nazionale portando la loro voce (e i loro trattori) per difendere gli interessi di un settore in crisi. Tante le iniziative simili che si stanno tenendo in contemporanea, non solo in Lombardia, ma in tutto il Centronord ed in Sardegna. Presente, a Cologno, anche l'assessore regionale Paolo Franco.
«Siamo un movimento autonomo spontaneo, apolitico, di giovani agricoltori, partito dal basso con lo scopo di dar vita a nuovo riscatto agricolo italiano - si legge sul comunicato diffuso dal coordinamento nazionale Riscatto Agricolo -. La nostra identità richiama i valori intrinseci degli agricoltori, che si riconoscono nel lavoro, nella famiglia, nelle tradizioni, nel talento, nella passione e nei valori dei nostri territori. Siamo creatori di benessere e prosperità, capaci nei millenni di consolidare le nostre produzioni come le migliori al mondo, nel rispetto dell'ambiente e del valore della biodiversità, che vede il nostro Paese primo sul pianeta. Che ci muove e accomuna è l'orgoglio di essere i figli di intere generazioni di agricoltori, determinati e decisi a difendere fino in fondo gli insegnamenti dei nostri nonni e dei nostri padri. Siamo per il rispetto della libertà di impresa e dei principi costituzionali».
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Le richieste dell'associazione
Al Governo il coordinamento chiede il giusto sostegno alla produzione agricola «come unica fonte di produzione di cibo e di vita, abolendo ogni forma di speculazione chimico-industriale delle multinazionali farmaceutiche, che dietro una finta e indegna sostenibilità, vogliono distruggere l'agricoltura mettendo mano sulle nostre terre». Riscatto Agricolo ha chiesto anche una nuova collaborazione con le scuole e la riduzione dell'Iva su tutti i prodotti agricoli e sui beni primari trasformati, compresa quella sul vino, per «consentire a tutti di nutrirsi a un giusto prezzo».
L'associazione ha annunciato l'inizio, in tutta Italia, di una lotta ad oltranza, rispettosa delle regole, per chiedere giustizia e soluzioni ai loro problemi: «Mai più leggi contro l'agricoltura, mai più norme come la direttiva nitrati, leggi su emissioni in atmosfera che equiparano un'acciaieria a una azienda agricola, quote latte, prodotti chimici e sintetici commercializzati come alimenti sostenibili, speculazioni commerciali dei Future sulle derrate alimentari».
«Politiche europee sbagliate e speculazioni»
Sul posto c'è anche la mozzanichese Alessandra Oldoni, rappresentante di Riscatto agricolo: «Protestiamo contro le misure europee che ci vengono imposte - ha spiegato -. Cerchiamo di farci sentire per poter difendere l'Italia e la nostra agricoltura, dato che siamo il settore primario ma non ci sentiamo tutelati né dal Governo né dall'Europa». Per i membri del comitato, a mettere in ginocchio il settore sarebbero le politiche agrarie comunitarie relative all'uso dei terreni, ma anche i problemi di approvvigionamento delle materie prime e l'aumento dei costi del carburante.
Alessandra Oldoni
«Sono i consumatori che pagano il prezzo di questa politica sbagliata - ha concluso -. Vedono i rincari ma non sono giustificati, il plus non va in tasca a noi, non siamo noi che speculiamo ma la grande distribuzione, la catena è troppo lunga».