Al quarto posto con numeri da applausi: 40 gol fatti, 22 subiti e un carico di fiducia
Contano principalmente i punti e già per quelli ci sarebbe da essere al settimo cielo. Ma i traguardi non arrivano mai per caso, le graduatorie lo dimostrano
di Fabio Gennari
Al mister, i dati sulla difesa interessano meno di quelli che riguardano l'attacco. Però i numeri sono importanti, perché 39 punti in 22 partite valgono molto se si considera che avversarie toste nella corsa Champions come Napoli, Fiorentina e Lazio stanno rispettivamente a 4 e 5 punti.
Con la squadra di Sarri che ora è sotto nello scontro diretto, quei 5 punti di vantaggio valgono quindi addirittura 6. Mica male. Allargando il ragionamento e la valutazione agli altri numeri del campionato, si trova un'Atalanta terza per gol fatti e quarta per quelli subiti.
La vittoria firmata De Ketelaere (doppietta, con quelli segnati contro la Lazio il belga arriva a 9 gol e 7 assist in stagione) e Pasalic permette all'Atalanta di salire a quota 40 reti segnate in 22 partite (media di 1,81, proiezione stagionale in campionato vicina a quota 70) che valgono 12 vittorie e 3 pareggi e 7 sconfitte. Per vincere bisogna tenere alti i valori dei gol realizzati, l'Atalanta ci sta riuscendo con pieno merito e la striscia di successi interni è arrivata a quota sette (di fila), considerando anche la Coppa Italia con il Sassuolo.
Dicevamo dei gol incassati: anche qui il dato è prezioso. L'Atalanta è a 22 reti prese in 22 partite. Contro la Lazio, Immobile ha calciato nello specchio della porta di Carnesecchi solo su calcio di rigore cancellando quello che sarebbe stato il clean sheet numero 11 in 22 giornate: non è successo, poco male visto che la vittoria è comunque arrivata per una Dea che è con il Bologna al quarto posto in fatto di reti subite dietro a Inter (10), Juventus (14) e Torino (19). I felsinei, tuttavia, in campionato sono 3 punti indietro. E la Dea è al quarto posto.
Dispiaciuto per Musso! Ma da quando abbiamo Carnesecchi abbiamo iniziato a prendere pochi gol! Ovviamente anche la difesa fa il suo lavoro