Prosa

Scandalo e passione al Donizetti con “La Maria Brasca” di Testori

Una storia al femminile disegnata negli anni ‘60 con realismo sociale efficace e moderno

Scandalo e passione al Donizetti con “La Maria Brasca” di Testori
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Una storia al femminile disegnata negli anni ‘60 con efficace realismo sociale dal grande drammaturgo Giovanni Testori. Un ritratto indelebile e senza tempo di una donna capace di lottare e di non cedere mai davanti a «sta bestiata che è il mondo». Come terzo appuntamento per la stagione di prosa al Donizetti arriva, da martedì 13 a domenica 18 febbraio, con replica straordinaria sabato 17 alle ore 17 (spettacoli serali inizio ore 20.30, domenica 18 ore 15.30), “La Maria Brasca”, firmato da Andrée Ruth Shammah.

In palcoscenico quattro attori: Marina Rocco, nel ruolo che fu di Franca Valeri e poi di Adriana Asti, e Mariella Valentini, Luca Sandri, Filippo Lai. Produzione Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana.

La Maria Brasca fa la calzettaia in una fabbrica di Niguarda, periferia milanese, e - con qualche scandalo per la gente - fa l’amore come gli uomini: senza problemi. Ma un giorno le capita di innamorarsi di Romeo, un ragazzotto più giovane di lei, nullafacente, un po’ mascalzone che la fa impazzire di passione. Alla Brasca non importa se Romeo la tradisce. Lei sa che quello per Romeo è un amore definitivo e lo difende come una tigre perché vuole da lui cose definitive. Maria Brasca è «personaggio femminile indimenticabile, una donna vincente che grida al mondo la potenza della passione e l’amore per la vita vissuta fuori da ogni convenzione: uno stimolo a inseguire i propri sogni e vivere con grande fiducia nel futuro», come osserva nelle sue note di regia Andrée Ruth Shammah.

«La prima Maria Brasca di Giovanni Testori è stata Franca Valeri nel marzo del 1960», racconta sempre la regista, «Trent’anni dopo Adriana Asti ha debuttato come Maria Brasca, con la mia regia, proprio dinanzi a lei. Alla prima di Milano, infatti, erano presenti entrambe: Adriana sul palco e Franca in prima fila. Adriana è scesa dal palco e nel parlare all’amica Giuseppa - un personaggio presente nella prima messa in scena del ‘60 - si è rivolta a Franca. Era un modo per creare un passaggio di testimone tra le due attrici e le due messe in scena. Oggi, a distanza di altri trent’anni, questa importante eredità passa a Marina Rocco. Per questo ad aprire lo spettacolo è oggi la voce di Adriana Asti che canta la meravigliosa canzone “Quella cosa in Lombardia” di Fiorenzo Carpi, con testo di Franco Fortini».

«In occasione dei cento anni dalla nascita di Testori e nella stagione del Cinquantesimo del Teatro Parenti, ho sentito la necessità di far rinascere “quello” spettacolo, quello e non un altro, perché affascinata da quella volontà di Maria di non cedere, di difendere tutto ciò che rappresenta la sua vita e non aver paura di parlare di felicità», conclude Andrée Ruth Shammah.

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