Stalking a una dipendente di un'azienda di Dalmine, a processo il capo 40enne
La 36enne, con un compagno e un figlio, aveva avuto una relazione clandestina poi troncata. Il caso della cimice in ufficio
Una relazione clandestina in ufficio che, una volta finita, è degenerata in stalking. A processo è finito un quarantenne, con un ruolo di responsabilità in una società di Dalmine, accusato di aver perseguitato una 36enne, sua dipendente e parte civile.
Minacce e appostamenti
La donna, come riportato oggi (mercoledì 21 febbraio) dal Corriere Bergamo, con un compagno e un figlio piccolo, a un certo punto aveva deciso di troncare, ma ciò avrebbe provocato una forte frustrazione nel suo capo, che avrebbe iniziato a mandarle sms e vocali minacciosi, promettendo di rovinarla. Come se non bastasse, sarebbe passato sotto casa dell'ex amante, della madre e davanti all'asilo dove andava il bambino.
La cimice in ufficio
Episodi che si sarebbero susseguiti da giugno a novembre 2022 e, anche se non si trova tra le contestazioni, la scorsa giornata in udienza si è parlato anche di una cimice. La donna l'avrebbe trovata un giorno, nascosta sotto un calendario su una scrivania. L'imputato, in quell'occasione, avrebbe ammesso che era sua, ma che doveva essere disattivata e la teneva nel cassetto, quindi non l'aveva messa lui.
In seguito, quando lei l'aveva reso noto agli altri responsabili dell'ufficio, era stata convocata una riunione e voleva far ascoltare un audio, ma alla fine trattandosi di una questione personale le era stato chiesto di evitare. A una collega, la 36enne aveva rivelato che ci sarebbero state anche delle minacce telefoniche, mentre a sua volta l'imputato l'avrebbe convocata nel suo ufficio, dicendole di non credere a quello che raccontava. Il timore principale della parte civile era che il compagno venisse a sapere del tradimento.
Il 14 ottobre 2022, la donna era andata in Questura per denunciarlo, ma lui l'aveva seguita, come testimoniato da un vice ispettore. La signora consegnò agli agenti gli screenshot dei messaggi e l'uomo venne foto segnalato. La prossima udienza è fissata al 12 marzo prossimo.
Chi lede la libertà altrui deve essere leso nella propria.