Agricoltori bergamaschi a Bruxelles: «Stop burocrazia, servono misure per reddito imprese»
Diverse le proposte avanzate e contenute all'interno di un documento strategico anche sulla Pac dei prossimi anni
C'era anche una delegazione di Coldiretti Bergamo, con il presidente Gabriele Borella e il direttore Carlo Loffreda, oltre a numerosi consiglieri e imprenditori del territorio, tra le migliaia di agricoltori italiani arrivati a Bruxelles per manifestare in occasione del Consiglio europeo dei ministri agricoli.
«Siamo tornati nuovamente a Bruxelles per ribadire con forza le nostre istanze - afferma il presidente di Coldiretti Bergamo -. Le aziende hanno bisogno di interventi concreti altrimenti il loro futuro è a rischio».
Tra le proposte avanzate ci sono lo stop alla burocrazia e all’aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani, l'incremento degli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l'aumento dei tassi di interesse, garantire una moratoria sui debiti, rafforzare la direttiva europea contro le pratiche sleali e cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti.
«Abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla Pac (Politica agricola comune) dei prossimi anni - prosegue il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, gli agricoltori sono il primo presidio ambientale».
Le misure, anticipate da Prandini in una lettera alla presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, puntano innanzitutto a porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi per le aziende agricole legati all’applicazione della condizionalità ambientale.
Norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli. Coldiretti chiede dunque di eliminare le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori per il 2024 e il 2025 e di procedere alla cancellazione definitiva dell’obbligo di tenere il 4 per cento di terreni incolti, in quanto la semplice deroga non è sufficiente.
Al di fuori della Pac, la situazione economica del settore agricolo è però talmente grave che va affrontata con misure specifiche anticrisi, a partire - continua Coldiretti - da una piena flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il Quadro temporaneo di crisi e transizione di almeno un anno per consentire agli Stati membri di sostenere gli agricoltori con strumenti efficaci come la moratoria sui debiti.
Grano ucraino: si rischia il crollo
Per quanto riguarda poi il caso del grano ucraino, per evitare che l’afflusso di grandi quantità di cereali sul mercato europeo possa far crollare le quotazioni, con il prezzo pagato agli agricoltori italiani che è oggi rischia di essere al di sotto dei costi di produzione, Coldiretti propone di utilizzare parte dei fondi Ue messi a disposizione per l'emergenza ucraina per acquistare e stoccare in magazzini europei i prodotti cerealicoli e, più in generale, prodotti agricoli da destinare ai Paesi colpiti da gravi emergenze alimentari.
A Bruxelles Coldiretti punta anche a scardinare alcune delle follie europee che minacciano l’agricoltura nazionale, dalla direttiva packaging che colpisce le aziende ortofrutticole cancellando, per fare un esempio, insalata in busta e confezioni di pomodorini, alla direttiva "ammazza stalle" che equipara gli allevamenti alle fabbriche, fino all’accordo Mercosur.