L'esperta risponde

I consigli di Laura Adele Feltri: il bonus caldaia 2024 è un'occasione per tutti

Sconti del 50 e del 65 per cento a seconda del tipo di impianto che si decide di installare. Si rimborsano anche montaggio e smontaggio

I consigli di Laura Adele Feltri: il bonus caldaia 2024 è un'occasione per tutti
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Cerchiamo di fare chiarezza sulle agevolazioni del cosiddetto “bonus caldaia” con Laura Adele Feltri, agente immobiliare ed esperta di argomenti inerenti l’abitare. Si sente spesso parlare di questo “bonus caldaia 2024”, una misura decisa dal governo che premia coloro che, decidendo di migliorare il proprio immobile, puntano l’attenzione sulla maggiore sostenibilità ambientale e affrontano l’impegno della sostituzione della caldaia in questo modo ottenendo una diminuzione di consumi e quindi un risparmio economico.

Laura Adele Feltri

Abbiamo sentito parlare di aliquote diverse nell’applicazione delle agevolazioni, ci può spiegare meglio?

«Le agevolazioni vengono applicate con due diverse percentuali a secondo del lavoro effettuato. È prevista un’agevolazione del cinquanta per cento per l’installazione di una caldaia a condensazione che appartenga almeno alla classe energetica A. L’agevolazione sale al sessantacinque per cento per la sostituzione di caldaia in classe A o superiore a condensazione, con anche l’installazione di strumenti di termoregolazione. Questo vale anche per i condomini a fronte di un tetto massimo di 30 mila euro, in questo caso il lavoro coinvolgerà l’amministratore condominiale che saprà fornire tutte le informazioni necessarie ai condomini. Ricapitolando, se si sceglie una caldaia di vecchia generazione, ma sempre più nuova di quella che si vuole sostituire non si può accedere all’Ecobonus del 65 per cento, tuttavia si possono avere le detrazioni fiscali del 50 per cento».

Chi può chiedere il bonus?

«Può essere richiesto da tutti i proprietari di immobili che sentono l’esigenza di cambiare l’apparecchio di riscaldamento, quindi non solo per quelli rotti, ma anche per caldaie vecchie. Vale lo stesso discorso per gli immobili dati in affitto. Si dovranno presentare sia le spese di smontaggio di quella vecchia che il montaggio di quella nuova. Ricordo che, ai fini fiscali, è fondamentale, a lavori finiti, presentare una opportuna comunicazione all’Enea».

Quindi è possibile accedere a questo bonus, senza dover ristrutturare completamente la casa?

«Si certamente. Esistono agevolazioni che vengono applicate solo quando vi è una ristrutturazione più ampia dell’immobile e in quei casi si parla di fusione di più bonus (bonus ristrutturazione 2024); tuttavia è stata data anche la possibilità di avere degli sgravi fiscali anche solo per la semplice sostituzione dell’apparecchio, tramite l’ecobonus».

Quando scade il bonus 65 per cento?

«Innanzitutto per chi volesse approfondire l’argomento consiglio di consultare la legge di bilancio per il 2023 (Legge 29 dicembre 2022, numero 197 e il decreto del 18 novembre 2022 numero 176). Inizialmente la scadenza era prevista per la fine 2022, il termine però è stato prorogato fino alla fine del 2024 (per quella data i lavori devono essere ultimati). Ricordo nuovamente che è importantissimo conservare e presentare al proprio commercialista, per le detrazioni da applicare alle dichiarazioni dei redditi, tutti i documenti fiscali relativi alle spese per smontare la caldaia da sostituire, per l’acquisto e l’installazione di quella nuova».

E per finire cosa ne pensa dei Bonus Governativi?

«Sono strumenti che riscuotono sempre successo e sono diventati importanti anche a seguito dell’aumento dei prezzi dovuti alla crisi energetica. Vanno incontro anche alle esigenze ambientali, alla filosofia “green” che ormai non è più di nicchia, ma ci vede coinvolti sempre di più, un po’ tutti. Si avverte preponderante la necessità di respirare aria migliore eliminando il più possibile le cause di emissioni nocive, quindi quelle apparecchiature ormai vetuste, superate, come, appunto, le vecchie caldaie».

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