“Val Seriana, dèsdet fò”, la riscossa turistica di Orobiestyle con i big dell’imprenditoria
Pubblico delle grandi occasioni a Clusone per la serata del gruppo di imprenditori che promuove territorio e accoglienza turistica. Sul palco "i sognatori" Angelo Radici, Massimiliano Belingheri, Luciano Verzeroli, Norma e Pietro Scandella
di Giambattista Gherardi
A ben guardare le risate condivise hanno superato gli applausi, quasi a sottolineare come la volontà di creare un positivo spirito di squadra si possa ritenere un obiettivo sicuramente centrato. C’era la folla delle grandi occasioni lunedì 26 febbraio al Teatro Monsignor Tomasini di Clusone, dove si è svolto il Secondo Convegno di Orobiestyle, la community nata dall’idea di un gruppo di imprenditori per promuovere il territorio orobico sotto un unico brand e in forza di una strategia comune e condivisa.
A far gli onori di casa la presidente Silvia Ferri Minuscoli e il giornalista Paolo Confalonieri, capace di mettere a proprio agio il “parterre de rois” di ospiti presente sul palco: Giovanna Ricuperati, presidente Confindustria Bergamo, Angelo Radici per il Comprensorio Monte Pora, Massimiliano Belingheri per il Comprensorio di Colere, Luciano Verzeroli del Collina Luxury Relais, neonato cinque stelle a Clusone, Norma e Pietro Scandella promotori del progetto parco Res a Fino del Monte. Un salotto stellato cui hanno portato un saluto iniziale i “padroni di casa” mons. Giuliano Borlini e Massimo Morstabilini, arciprete e sindaco di Clusone, e Giampiero Calegari, presidente della Comunità Montana.
Ad accendere sorrisi è stato il complessivo clima da “chiacchierata fra amici” (nonostante il pubblico straripante e in molti casi costretto in piedi) e l’idea di evitare qualsiasi formalità per privilegiare la concretezza dei dati, snocciolati da Giovanna Ricuperati, e l’esemplarità di esperienze imprenditoriali di prim’ordine che hanno deciso di investire in Valle Seriana. «Chi non sogna - è stato il mantra della serata - vive la vita a metà e investire nei propri sogni è adrenalina pura. A questo deve associarsi la corale spinta dal basso di tutti gli operatori per far crescere il territorio delle Orobie».
Silvia Ferri Minuscoli ha passato in rassegna i progetti pilota già avviati in quattro anni di Orobiestyle (Viebike delle Orobie, Rete Malga Amica, Progetto Accoglienza, Progetto Scuola, Progetto Testimonial) e sottolineato come vadano promosse sinergie virtuose. «Penso alla mia doppia veste - ha aggiunto - di Presidente Orobiestyle e consigliera d’amministrazione di Promoserio: le due realtà, una privata e una a forte connotazione pubblica, non sono certo antagoniste, ma complementari».
«La Valle Seriana - ha sottolineato la presidente di Confindustria Bergamo - produce un fatturato annuo di 6,6 miliardi di euro, 2,2 miliardi in Alta Valle e Val di Scalve. Una ricchezza che genera servizi e qualità della vita per i residenti, ma che contribuisce in modo sostanziale agli investimenti d’accoglienza e animazione turistica. In Alta Valle ci sono a oggi 41 alberghi (di cui tre quattro stelle a Castione della Presolana e il nuovo cinque stelle a Clusone) e 49 strutture per ricettività alternative (campeggi, bed & breakfast, ecc.). C’è anche e soprattutto il mondo delle secondo case, che potenzialmente potrebbero offrire ben 60.000 alloggi turistici. Le presenze, a oggi molto concentrate su Castione, hanno tuttora una forte connotazione di Italiani (93%) e anche questo segna ulteriori aree di sviluppo».
Le chiacchierate dei diversi protagonisti hanno avuto il pregio di andare al di là delle cifre e del business (“io sui numeri non sono preparato” ha sottolineato Angelo Radici), segnalando come il richiamo delle origini, delle storie di famiglia sia la vera cifra di iniziative che possono davvero trainare una nuova identità delle Magnifiche Valli.
Ecco allora Angelo Radici ricordare papà Gianni al suo fianco sulle piste nelle vesti di skiman oppure complimentarsi con Luciano Verzeroli per il nuovo Collina Luxury Relais («un gusto pazzesco, voto 10 su tutto»), senza risparmiare una battuta strappa risate «l’ha fatto con i miei soldi, guadagna troppo con la Vemec, fornitore della mia Itema». «Il territorio potrebbe fare di più - ha sottolineato Radici - anche se negli ultimi anni l’interesse è cresciuto. I cambiamenti climatici impongono al Pora come altrove di destagionalizzare. Accoglieremmo a braccia aperte chi volesse aprire un albergo, che potrebbe lavorare otto mesi all’anno e contribuire a portare meno auto in quota. Spero di vivere abbastanza per vedere un giorno un impianto a fune da Dorga al Pora».
Il valore delle radici è emerso forte anche nel racconto di Massimiliano Belingheri, presidente di un gruppo bancario in Inghilterra e protagonista del recente rilancio del Comprensorio sciistico di Colere. «Il richiamo delle origini è forte e affascinante – ha spiegato – e va al di là di calcoli e convenienze finanziarie. Ho raccolto l’ideale testimone di mio padre Walter, che non a caso è immortalato nella foto inaugurale del primo skilift a Colere nel 1968. Fu presidente dello Sci Club senza aver mai imparato a sciare. Abbiamo vinto una corsa contro il tempo, dall’idea nata nel 2021 all’inaugurazione dei nuovi impianti lo scorso novembre. Il desiderio è che tutto questo non sia "un Ufo parcheggiato sui monti", ma determini un virtuoso effetto domino per ulteriori iniziative in tutta la Valle».
Luciano Verzeroli, a capo con la famiglia da 40 anni della Vemec di Ardesio, ha poi spiegato la “pazza idea” di investire “circa 13 milioni di euro escluso l’acquisto” per il Collina Luxury Relais a Clusone. «Abbiamo fatto in modo che tutto, dal progetto e dalla fornitura dei materiali - ha sottolineato – venisse dal territorio. Abbiamo già avuto clienti svedesi e americani e raccogliamo consensi, a conferma di un potenziale tuttora inespresso in Val Seriana e sulle Orobie. Per ogni euro speso da un ospite in hotel, ce ne sono tre ulteriori che questo target vuole spendere sul territorio. Per ora per lo shopping potremo portare i clienti in elicottero a Brescia, Bergamo o Milano. L’auspicio è poterli portare presto anche a Clusone».
Silvia Ferri Minuscoli ha tratteggiato l’esperienza imprenditoriale che dalla panetteria di famiglia del marito Beppe ha visto aperti 10 locali in tutta la Valle e in Città Alta. «Abbiamo una struttura di ospitalità a Bergamo, ma il sogno grande si chiama “Neuchatel 1928” a Fino del Monte, con un’antica villa destinata a ricevimenti ed eventi, ma anche soggiorno. È una sfida tutta da scoprire, ma nella quale sperimento sensazioni davvero speciali».
Ha sede a Fino del Monte anche il “sogno” del Parco Res, dove è ormai pronto a partire il progetto creato da Norma Scandella di Sinergia spa e Pietro Scandella de “La Baitella”. Norma è moglie dell’imprenditore Gianluca Balduzzi, morto nel 2020 a soli 55 anni, e ha raccontato come quel luogo rappresenti per lei una sorta di giardino di casa. «La nostra azienda ora ha sede ad Albino - ha spiegato - ma le radici sono ben salde fra Onore e Fino del Monte. L’idea è quella di creare un luogo gradevole e animato anche da attività culturali, grazie al servizio di ristorazione e all’esperta organizzazione di Pietro e del team della Baitella, nel solco di quanto avviato da Ernesto Scandella agli inizi degli anni ’70».
La serata da applausi e risate si è chiusa con il concreto impegno a mettere sempre più in dialogo le realtà imprenditoriali ed istituzionali del territorio. A sancire il patto è tornato sul palco Giampiero Calegari che ha ammesso come «a volte gli enti amministrativi rappresentano l’anello debole e dobbiamo lavorare per evitare che lo siano». Ha ricordato il brano inciso da Leslie Abbadini con il Vava, sulle note di Leti t Be dei Beatles. Quel brano si intitola “Desdet fò!” e la dedica è andata a Val Seriana, Val di Scalve e a tutte le Orobie. Le risate di Clusone possano fare buon sangue.
I complimenti a tutti i "sognatori" che rinnovano e tengono vivo l'interesse per la nostra Valle. Sono loro il traino. Ma c'è bisogno che il movimento cresca. Perché la montagna in ogni parte del mondo tende a spopolarsi salvo dove si fa turismo e in Tibet. Il sogno di una inversione di tendenza deve essere forte in tutti noi che ci viviamo.
Bene ma fra le varie proposte turismo anche per i pescatori con un progetto di salvaguardia del fiume Serio con una riserva aperta a Tutti gestita con criterio come in altre nazioni Europee . Porterebbe molti turisti con famiglia al seguito visto le numerose iniziative