Follia

Solto Collina, cavi tesi sul sentiero: «Potevano provocare la morte di qualcuno»

A denunciare il fatto è stato il sindaco del Comune, Maurizio Esti, che ha condiviso la foto di una moto parzialmente danneggiata

Solto Collina, cavi tesi sul sentiero: «Potevano provocare la morte di qualcuno»
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Due cavi d'acciaio tesi sul sentiero, forse per bloccare il transito: è accaduto a Solto Collina, nella zona del monte Clemo. A denunciare il fatto è il sindaco del Comune, Maurizio Esti, tramite un post pubblicato sul proprio profilo Facebook.

«Episodio gravissimo su un sentiero di monte Clemo - scrive il primo cittadino -. Sono stati tesi due cavi d'acciaio ostruendone il passaggio. Fortunatamente non vi è stato nessun ferito, ma avrebbero potuto provocare danni irreparabili se non la morte».

Il sindaco ha pubblicato, insieme al post, alcune fotografie che mostrano una moto danneggiata in parte proprio dai cavi d'acciaio. «Logicamente sono stati informati i carabinieri e verrà sporta una denuncia per tentato omicidio» aggiunge Esti.

Come riporta L'Eco di Bergamo, nella zona del monte Clemo sono presenti dei cavi d'acciaio posizionati per delimitare aree di proprietà privata. Qualcuno - è una delle ipotesi avanzate - potrebbe aver approfittato di questi cavi già presenti, spostandoli per tenderli invece sul sentiero.

«Purtroppo a Solto si stanno verificando fatti una volta impensabili, si sta andando verso una deriva folle - è il commento finale del sindaco -. Mi auguro in un recupero a breve di un buon senso perduto e di comportamenti intelligenti (facoltà per qualcuno sconosciuta)».

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Commenti
Luca

Ovviamente la gran parte di loro è in giro senza targa, perchè sanno di avere la coscienza sporca, e col casco integrale, così non sono riconoscibili e si sentono al sicuro e liberi di fare ogni prepotenza. Perchè poi nel bosco la polizia non c'è e se gli dici qualcosa sono in gruppo e rischi anche di prenderle.

Luca

Gesto folle da condannare senza se e senza ma. Detto questo raccontiamo l'altra metà della storia i tizi con le moto, magari non questi dell'articolo, ma la maggior parte di loro, girano dove è vietato, spaccano i sentieri, se ne fregano di tutto e di tutti, hanno nello zaino il flessibile a batteria e se trovano sbarre, tornelli, paletti, lucchetti che li ostacolano li tagliano e li spaccano per passare, non parliamo delle recinzioni si cantiere, le ho viste tagliate una volta a settimana per mesi, li ho sentiti minacciare l'operaio sulla ruspa che gli diceva che non si poteva passare e far di tutto finchè sono passati, li ho visti ridere in faccia al contadino dopo avergli rovinato il prato e potrei andare avanti ancora. Il cavo non va messo, ma molti di loro sono dei veri...

Matteo

Gesti disperati possono essere la manifestazione dovuta a precedenti tentativi di dialogo ignorati dalle istituzioni del luogo. Ne vedo tanti nei boschi senza targhe in orari e giorni impensabili, lo sanno bene quando salgono a bordo dei loro mezzi a cosa porrebbero andare incontro se venissero pizzicati nei giorni festivi

Antonio Sardella

Fatto gravissimo. Però mi chiedo se la moto aveva la targa e se era autorizzata a percorrere quel sentiero.

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