Dedito al sindacato fino alla fine: Cesare Asperti di Martinengo, morto alla sua postazione
Aveva lavorato da operaio alla Candy, poi in pensione aveva aiutato per 25 anni nella sede della Spi Cgil. Si è accasciato alla chiusura
Volontario da 25 anni alla Spi Cgil di Martinengo, Cesare Asperti, ex operaio alla Candy, se n'è andato a 81 anni alla sua postazione lo scorso martedì 27 febbraio. A riportare la vicenda sono i colleghi di PrimaTreviglio.
Il malore alla chiusura della sede
Il suo cuore, ha detto chi l'ha conosciuto, era grande ma fragile ed ha deciso di fermarsi intorno alle 18 di quel giorno, quando l'anziano si è accasciato dopo aver concluso un’altra giornata al servizio della comunità. A soccorrerlo un collega, Adriano Zanotti, che ha chiamato un’ambulanza e avvertito il figlio, ma è stato inutile.
Uno shock per tutto il gruppo che, con lui, ha condiviso fatiche e soddisfazioni e venerdì primo marzo, ai funerali celebrati nella chiesa parrocchiale, ha presenziato con la bandiera del sindacato. L’impegno dell'uomo era cominciato quando lavorava in uno stabilimento ed era entrato nelle fila della Fiom Cgil. Una volta in pensione, si era subito messo in campo come volontario nella sede del patronato che offre servizi di assistenza.
«Io sono arrivata nel 2019, ho avuto la fortuna e il piacere di lavorare con lui per cinque anni e ho conosciuto una persona generosa, paziente e disponibilissima, benvoluta da tutti – ha ricordato la segretaria Spi, Anna Baggi –. Non si poteva discutere con lui, non te ne dava la possibilità… Non l’ho mai visto una volta arrabbiato, era veramente una bella persona. Qui si occupava dell’accoglienza e, nonostante l’età, si teneva continuamente aggiornato sulle normative, copriva tutta la settimana.
Ultimamente diceva che era stanco, aveva problemi cardiaci per i quali era sotto controllo, nessuno però immaginava ci potesse lasciare. Martedì, mentre stavamo chiudendo, ha detto che si sentiva male e poco dopo si è accasciato. La Croce rossa con il personale sanitario ha tentato di rianimarlo, ma non c’è stato niente da fare. Si scherzava dicendo che sarebbe morto lì, alla sua postazione… Questa era casa sua». Il destino ha voluto proprio così: fino all’ultimo, Cesare ha dato il suo contributo per aiutare chi aveva bisogno.
Dedito al sindacato e alla famiglia
Aveva subito un colpo terribile 26 anni fa, quando a causa di un incidente il 25 febbraio perse uno dei tre figli, Nicola, di soli 25 anni. L'anniversario era caduto due giorni prima della sua morte.
«Mio marito era una persona leale, che portava sempre pace – ha detto la moglie Maria Rosa Lamera –. Quand’era operaio aiutava i colleghi con il sindacato, partecipava alle feste dell’Avanti e, una volta in pensione, si è impegnato nel volontariato senza trascurare la famiglia. Purtroppo negli ultimi anni aveva avuto problemi ai polmoni e al cuore, ma ha continuato a spendersi grazie alla sua forza di volontà. Io ero contenta perché lo era lui, d’altronde lo Spi era la sua casa. Mi sento serena, ha fatto la vita che voleva». Lo scorso martedì pomeriggio, le sue ceneri sono state poste nella tomba al cimitero.