Complimenti a Gasp per come ha preparato la partita. Pur non avendo avuto tempo
A Lisbona, l'Atalanta ha dimostrato di essere tornata. E ciò nonostante sia stata la quarta partita in soli dieci giorni dopo Milan, Inter e Bologna
di Xavier Jacobelli
È un pareggio che va molto stretto ai nerazzurri, ma, a Lisbona, l’Atalanta è tornata. La squadra aveva bisogno di un risultato positivo e del modo con il quale l’ha ottenuto all’Alvalade, per sterzare dopo la settimana nera. Mai smettere di avere fiducia in questa squadra.
Tre pali a uno, Scamacca che ha ricominciato a segnare, il gol di Touré annullato per un fuorigioco di centimetri, una grande forza di volontà per reagire alla rete iniziale della capolista del campionato portoghese, che vanta il miglior attacco del suo torneo (66 reti in 23 partite). E tutto questo, alla quarta partita in dieci giorni, dopo avere affrontato in sequenza Milan, Inter e Bologna.
Sempre con tanti ringraziamenti alla Lega e alla cervellotica Supercoppa d’Arabia a metà gennaio, che ha imposto il recupero con l’Inter il 28 febbraio, nel bel mezzo del ciclo di ferro che ora prevede: Juve-Atalanta, 10 marzo; Atalanta-Sporting, 14 marzo; Atalanta-Fiorentina, 17 marzo.
Strepitosa la prova di carattere di una grande squadra, che giovedì 14 marzo, davanti al suo pubblico, si giocherà con pieno titolo i quarti di finale di Europa League. Complimenti a Gasperini per il modo in cui ha preparato la partita, pur non avendone avuto praticamente il tempo.