Parco Marenzi: «tagliato un albero con un nido (e pulcini) di aironi cenerini»
La segnalazione di Lipu Bergamo, che l'ha fatto presente anche alla polizia provinciale. «Grave inosservanza delle leggi a tutela dei nidi»
«Ieri, 7 marzo 2024, nel parco pubblico Marenzi, nel centro città di Bergamo è stato abbattuto un albero su cui nidificava una coppia di aironi cenerini. Nel nido erano presenti alcuni pulcini». A segnalarlo è Lipu Bergamo, che ha anche sottolineato: «L'accaduto è stato segnalato alla polizia provinciale. È necessario che si cambi radicalmente l'approccio nei confronti della fauna selvatica con cui condividiamo gli spazi di vita».
In questo periodo ci sono già uova o pulcini
Gli aironi cenerini, spiega la Lipu, sono uccelli che nidificano in colonie chiamate "garzaie": è dal 2021 che nel parco Marenzi sono presenti tre o quattro nidi di questa specie, utilizzati tutti gli anni. «I dati di nidificazione della piccola colonia cittadina confluiscono annualmente nel "Censimento e monitoraggio delle garzaie" promosso da Regione Lombardia. La presenza dei nidi è nota anche al pubblico non specialista» aggiunge l'associazione bergamasca.
Questa specie di uccello è molto precoce nella deposizione delle uova: iniziano a formare le coppie e a ristrutturare il nido già nella seconda metà di gennaio, quasi sempre utilizzando quello dell'anno precedente. In questa stagione, nel nido sono già presenti uova o pulcini nati da pochi giorni e l'allevamento dei nuovi nati si conclude durante il mese di maggio.
«Grave inosservanza dell'amministrazione delle leggi»
«Segnaliamo con profondo rammarico la grave inosservanza da parte dell'amministrazione comunale delle leggi a tutela dei nidi e della riproduzione degli uccelli selvatici; nello specifico: la legge nazionale 157/92 art. 21 comma, o la Direttiva 2009/147/Ce art. 5 comma b/d, il Regolamento Edilizio del Comune di Bergamo art. 86».
«L'unica deroga all'osservanza delle succitate leggi - conclude Lipu - è la condizione di imminente pericolo per la salute pubblica. In tutti i casi, compresi quelli di messa in sicurezza, è necessario programmare provvedimenti alternativi all'abbattimento di vegetazione popolata da nidi attivi, nel rispetto della legislazione vigente. La presenza di altre specie, tipiche del nostro territorio, deve essere letta come una ricchezza da preservare, non come una appendice da spazzare via senza rispettarne l'esistenza».