Truffa a un'anziana di Ponteranica lo scorso novembre: in carcere a Napoli due trasfertisti
I criminali, dopo aver raggirato la donna, si erano dileguati, ma i carabinieri di Zogno sono riusciti a identificarli
Si sono spalancate le porte del carcere di Napoli per due truffatori trasfertisti che, lo scorso novembre, avevano colpito anche in Bergamasca, truffando un'anziana di Ponteranica.
L'arresto è avvenuto nella serata di sabato 9 marzo scorso ad opera dei carabinieri di Zogno e dei colleghi di Napoli Stella, che hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare del gip di Bergamo per due soggetti di origine campana.
La truffa all'anziana
Il metodo che utilizzavano era quello comune a molti malviventi come loro, che si spostano in altre zone del Paese per colpire, di solito scegliendo come bersaglio persone particolarmente vulnerabili, come gli anziani. In quell'occasione, il duo criminale arrivato sul posto aveva contattato al telefono la donna, con uno di loro a fingersi l'avvocato del figlio.
Le avevano raccontato che era rimasto coinvolto in un presunto incidente stradale, per il quale era anche incolpato e, per giunta, non aveva l'assicurazione. Insomma, le avevano fatto capire che si trovava nei guai ma, grazie al suo aiuto, ne sarebbe potuto uscire: per evitare la condanna, infatti, all'anziana sarebbe bastato consegnare quanto aveva a disposizione in quel momento, tra contanti e oggetti di valore.
Presentatisi dalla signora, quindi, si erano fatti dare soldi e monili in oro, per un totale di circa settemila euro. Com'è intuibile, non era vero niente e, dopo aver ottenuto il bottino, i delinquenti sono riusciti a far perdere le proprie tracce. Quando la pensionata si è resa conto di essere stata ingannata, ormai era troppo tardi: i trasfertisti avevano già fatto ritorno in Campania.
Le indagini dei carabinieri
Nonostante tutto, era partita un'indagine della procura di Bergamo, con i militari dell'Arma di Zogno a investigare, anche analizzando immagini di videosorveglianza in cui erano ripresi i sospettati, riuscendo infine a identificarli. Nel filmato, li si vedeva mentre, a bordo di un'auto, giungevano in giornata da Napoli e, dopo aver commesso il reato, rientravano nella loro provincia.