Giornate Fai di primavera, alla scoperta di 14 gioielli bergamaschi
Cinque i Comuni coinvolti: Bergamo, Pradalunga, Zogno, Roncobello e Urgnano. Ci saranno novità e visite multisensoriali
Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate Fai di Primavera: 750 luoghi in 400 città di tutta Italia saranno visitabili, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi Fai attivi in tutte le regioni. In provincia di Bergamo, saranno cinque i Comuni coinvolti: Bergamo, Pradalunga, Zogno, Roncobello (a cura della Delegazione Fai di Bergamo) e Urgnano (organizzato dal Gruppo Fai della Bassa Bergamasca).
Appuntamenti a Bergamo: Palazzo Moroni e Collegio Baroni
"È primavera, che festa di colori!" è lo slogan adottato dalla Delegazione Fai di Bergamo. A Bergamo il primo gioiello da visitare sarà Palazzo Moroni, bene Fai dal 2019 ma inaugurato soltanto nel novembre dello scorso anno: sarà l'occasione per ammirare le sale secentesche del piano nobile, gli spazi recentemente restaurati e il maestoso giardino, in cui saranno organizzate visite speciali coinvolgendo il giardiniere. Anche quest'anno verrà riproposta, oltre alle visite autonome aperte dalle 10 alle 18, la visita guidata speciale "Moroni e Dintorni. Lungo via Porta Dipinta", uno speciale itinerario in collaborazione con l'associazione culturale Guide Turistiche Città di Bergamo alla scoperta di via Porta Dipinta con due tappe: la chiesa di San Michele al Pozzo Bianco e la chiesa di Sant'Andrea.
Secondo luogo aperto in occasione delle Giornate Fai sarà il Collegio Baroni, che agli inizi del secolo ha trovato nuova vita a sede dell'Università degli Studi di Bergamo. I visitatori saranno, appunto, accompagnati dagli studenti della consulta dell'ateneo orobico, tra giardini sconosciuti, progetti, nuove aree ricostruite e il piazzale superiore, da cui si può ammirare un insolito panorama.
Palazzo Moroni
Panorama dal Collegio Baroni
Santuario, museo laboratorio e castagni secolari a Pradalunga
A Pradalunga gli appuntamenti saranno tre. Il primo al Santuario della Beata Vergine della Forcella: edificato dopo la peste del 1630, assunse la denominazione "della neve" dopo la visione della Vergine da parte dei minatori, che le erano particolarmente devoti. Apprendisti ciceroni per due giorni gli studenti dell'indirizzo turistico dell'Istituto Fantoni di Clusone.
Il secondo appuntamento sarà al museo laboratorio delle pietre coti, di cui Pradalunga è stato uno dei maggiori lavoratori ed esportatori. Acquistato pochi mesi fa dall'amministrazione comunale e che aprirà per la prima volta in assoluto in veste rinnovata proprio in occasione delle Giornate Fai.
Infine c'è Casa Morina: la famiglia Morotti, anche quest'anno, aprirà i cancelli dell'area verde in cui si trova il castagneto secolare. Con l'associazione castanicoltori del Misma si approfondirà la conoscenza della coltivazione di questi frutti, attività per secoli fondamentale per la comunità della zona.
Zogno, tra fede e passione, e Baresi con il mulino
Ci si sposterà poi a Zogno, in un viaggio tra fede religiosa e passione civile intorno al colle dello Spirito. La prima tappa si snoderà fra il Battistero della parrocchiale di San Lorenzo (l'antica cappella di San Rocco), la chiesa della Confraternita del S.mo Sacramento, il salone della casa canonica e la sagrestia della parrocchiale. Gli apprendisti ciceroni sono dell'Istituto di Istruzione Superiore Vittorio Emanuele II di Bergamo.
Ci si sposterà poi nella Casa Museo di Bortolo Belotti, con la sua pinacoteca, lo studio che ne custodisce l'intero archivio e lo splendido giardino che accoglie opere d'arte. E poi ancora al Museo delle Arti Gabanelli: Monsignor Gabanelli ha collezionato un'infinità di opere, salvandole dall'oblio e dalla distruzione dopo il Concilio Vaticano Secondo. Ad accompagnare i visitatori in questo museo in divenire saranno la direttrice, il curatore e lo staff.
Ultima tappa per Zogno, aperta solamente agli iscritti Fai, il Monastero Santa Maria Annunciata Francescane Tor. Il numero di posti è definitivo e limitato in gruppi contingentati, che potranno visitarlo in rispettoso silenzio: sarà come entrare in una dimensione di vita e di scelta così apparentemente lontana da oggi. Non ci sarà la possibilità di prenotare in anticipo e i gruppi saranno formati quindici minuti prima delle visite.
Qualche chilometro più in alto c'è il Mulino di Baresi, frazione di Roncobello, dal 2005 acquistato dal Fai e ora gestito dall'associazione Maurizio Gervasoni. Un vero e proprio "Luogo del Cuore" (tanto da arrivare secondo nel censimento del 2003), in cui è possibile ancora oggi percepire la vita di un tempo. Interessanti la macina, ancora funzionante, e il torchio con il quale si ricavava prezioso olio di noci. Questo edificio rurale in pietra risalente al XVII secolo è tutt'oggi immerso in un contesto paesaggistico unico.
Battistero di Zogno
Mulino di Baresi
Esperienze a 360° a Urgnano
Ultimo Comune è Urgnano, con le visite a cura del Gruppo Fai della Bassa Bergamasca. Il tema è "Curiamo il paesaggio, coltivandolo". Il primo appuntamento sarà infatti alla Rocca Albani, precisamente nella Sala delle 4 stagioni. La sala è visitabile per la prima volta dal pubblico: al suo interno sarà possibile vivere un'esperienza a 360° che coinvolgerà tutti i sensi - dall'olfatto all'udito.
Strettamente legati alla Rocca ci sono il camminamento, che solitamente non è possibile percorrere, e la torretta pensile, al cui interno è presente una scala a chioccola - che porta nel giardino, in cui terminerà la visita - e affreschi della famiglia Colleoni.
Si prosegue per la Torre campanaria del Cagnola, che con i suoi 54 metri di ceppo di Brembate è la più alta torre italiana in pietra d'Italia, e per la Sagrestia della chiesa (riservata solo agli iscritti Fai) in cui è stato recentemente rinvenuto un quadro potenzialmente legato alla figura di Tintoretto.
Gli ultimi tre appuntamenti saranno alla chiesa della Santissima Trinità, che conserva al suo interno un intero ciclo pittorico che rappresenta un compendio illustrato delle principali verità storiche e di fede del cristianesimo (da poco restaurati e inaugurati nel 2023), il Convento dei Padri Passionisti e - in abbinamento al pomeriggio - il Santuario della Basella.
Orari delle visite e informazioni
«Qualunque comunità, per quanto microscopica, ha lasciato almeno un segno sul territorio - ha spiegato Claudio Cecchinelli della Delegazione Fai di Bergamo -. Il nostro compito è avvicinare le persone a un'interpretazione consapevole del nostro territorio: angoli, frazioni, contrade che meritano attenzione. L'obiettivo è coinvolgere le persone, anche e soprattutto la fascia 25-40 anni che secondo le nostre osservazioni non partecipa a questi eventi culturali, e incuriosirle, per far sì che poi tornino autonomamente sul territorio a riscoprirne le bellezze. Urgnano, Zogno, Pradalunga, Bergamo, Roncobello rappresentano una peculiarità tutta italiana, dove in ogni angolo si cela una santella, un palazzo, una casa popolare che ci riporta alle nostre origini, senza le quali non saremmo qui. Buone Giornate Fai a tutti».
Tutti gli orari delle visite e le relative informazioni sono disponibili sul sito web www.giornatefai.it.