Il mercato estivo? Impossibile parlare prima di sapere quali competizioni giocheremo
Difficile dipingere ora i contorni di quello che potrà accadere in estate, ci sono ancora troppe variabili in gioco e il piazzamento nelle coppe pesa
di Fabio Gennari
In questi giorni di sosta, tra Nazionali e ripresa degli allenamenti, uno degli argomenti che viene proposto riguarda il mercato. Normale in una fase dell'anno in cui si inizia a pensare concretamente anche al futuro; impensabile invece se si ragiona su quali competizioni vedranno impegnata la squadra di Gasperini: con i bergamaschi in corsa su tutti i fronti, l'attenzione non può che essere al campo, perché il "livello" della prossima stagione passerà proprio da come si concluderà quella in corso.
L'Atalanta, lo speriamo tutti, potrebbe giocare ancora in Europa. Sì, ma quale Europa? Se dovesse arrivare la qualificazione alla prossima Champions (otto gare sicure e introiti milionari) ci si potrebbe spingere a un certo livello, sia come cessioni da non fare che come nuovi innesti.
I nerazzurri, negli ultimi due o tre anni, hanno cambiato volto, il ringiovanimento è già iniziato e c'è qualcosa da fare in difesa, ma se si partecipasse alla coppa più importante bisognerebbe capire se ci saranno partenze illustri.
In caso di Europa League, che giocheremmo ormai da protagonisti, magari qualche giocatore più in vista potrebbe chiedere di andare via. Se si andasse in Conference, con la concreta possibilità di essere una delle favorite, lo scenario cambierebbe ancora. Così come in caso di mancata partecipazione a tutte le competizioni europee.
Scenari diversi, opzioni molto lontane tra loro e programmi futuri che nelle segrete stanze di Zingonia sono già sul tavolo, ma che, fino a fine campionato, non possono essere valutati concretamente. Sarebbe poco logico.