Dal Crystal Palace alla Tour Eiffel Quando Expo ha fatto belle le città
Manca poco meno di un mese, ma dettagli e retroscena, novità che riguardano l’Expo che si terrà a Milano sono già da tempo sui giornali. L’esposizione Universale sarà ospitata nella metropoli lombarda dal primo maggio fino al 31 ottobre 2015. Il tema - ormai anche i più distratti e disinteressati lo saprebbero ripetere - è l’alimentazione e la nutrizione. La manifestazione si svolgerà su un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, dove più di 140 Paesi potranno monteranno i loro stand per presentare tutte le ultime innovazioni sui temi in agenda. Sono attesi più di 20 milioni di visitatori. Fino a questo punto, magari, numeri e notizie già conosciute. Ma in quanti ricordano come sia nata questa manifestazione e quali siano state le edizioni più significative? Di seguito, la risposta a questa domanda.
Londra, la prima esposizione. La prima esibizione internazionale fu organizzata a Londra nel 1851 e vide la partecipazione di 28 nazioni per oltre 6 milioni di visitatori. Per l’occasione venne commissionata la creazione del famoso Crystal Palace, una costruzione quasi tutta in vetro che occupava ben 84 mila metri quadrati. Questa manifestazione nacque per volontà del Principe Alberto, marito della Regina Vittoria, mosso dal desiderio di promuovere il progresso industriale e tecnologico, mettendo in mostra le ultime innovazioni tecniche e scientifiche che in qualche modo avrebbero potuto migliorare le condizioni di vita sociale ed economica del pianeta.
1889, Parigi. L’Esposizione più famosa è quella organizzata a Parigi dal 6 maggio al 31 ottobre 1889. Quest’edizione fu organizzata proprio nella capitale francese perché in quell’anno si celebravano ben due importanti anniversari: il centenario della Rivoluzione Francese e il diciottesimo anniversario della Terza Repubblica. Di quell’evento ci è rimasto uno dei più grandi capolavori dell’ingegneria umana: la spettacolare e romantica Tour Eiffel. Ma non solo, bisogna anche ricordare che proprio in quei mesi si sperimentò per la prima volta nella storia l’uso dell’elettricità su larga scala come fonte di energia alternativa al vapore.
La prima volta di Milano. Milano fu teatro di un Esposizione Universale già nel 1906 quando padiglioni ed edifici destinati all’evento furono costruiti alle spalle del Castello Sforzesco e nell'area in cui nel 1923 sorgerà la Fiera di Milano. Il tema scelto fu quello dei trasporti e l'immagine simbolo dell'esposizione, realizzata da Leopoldo Metlicovitz, celebrava l'apertura del traforo transalpino del Sempione, completato proprio nel 1906 (e da cui il parco omonimo prende il nome) rendendo così possibile la prima linea ferroviaria diretta tra Milano e Parigi.
Le altre città. A partire dal lontano 1851 sono state tantissime le città che hanno ospitato quest’importante evento: Vienna, Barcellona, Amsterdam, Philadephia, Chicago, Bruxelles, solo per citarne alcune. Con il trascorrere degli anni, visto il diffuso e sensazionale successo che questa manifestazione riscuoteva in giro per il mondo, fu necessario iniziare a regolamentare l’organizzazione di questi eventi.
Criteri e regole per ogni edizione. Per questa ragione il 22 novembre 1928 fu fondato a Parigi il B.I.E. (Bureau International des Expositions), l'organismo internazionale che ancor’oggi regola la frequenza e l'organizzazione delle esposizioni. Nella Convenzione, che viene di continuo modificata e cambiata si trovano i criteri e le regole che ogni manifestazione deve rispettare. Sin dal 1931 il protocollo B.I.E ha distinto due tipi di Esposizioni e i termini di questa classificazione hanno subito diverse modifiche negli anni. Ma alcune regole sono sempre rimaste le stesse, ovvero che l’Expo Universale si tiene ogni cinque anni, per una durata minima di sei mesi, con un tema che non conosce alcun tipo di restrizione. L’area del sito espositivo può estendersi a piacimento. Il secondo evento sono i cosiddetti Expo Internazionali che si svolgono durante l’intervallo tra due Expo Universali: durano almeno tre mesi e il luogo che li ospita deve estendersi per almeno venticinque ettari. Il tema non può essere generico ma specifico di un determinato settore.