gennaio-marzo 2024

Qualità dell'aria a Bergamo: Pm10 sopra la norma e 25 giorni su 90 di aria irrespirabile

I dati di tutta Lombardia sono preoccupanti, tanto che la nostra città non risulta tra le peggiori della regione pur mostrando numeri allarmanti

Qualità dell'aria a Bergamo: Pm10 sopra la norma e 25 giorni su 90 di aria irrespirabile
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Male, ma non malissimo: è lo stato della qualità dell'aria a Bergamo. Secondo i dati forniti da Arpa Lombardia sui livelli di particolato sottile (Pm10) per i primi tre mesi del 2024 e rielaborati nel report di Legambiente Lombardia, il capoluogo della nostra provincia non compare mai tra le città peggiori. Ma i suoi dati risultano comunque allarmanti.

L'aria peggiore per Pm10

L'aria peggiore si è registrata, nell'ordine, a Monza, Cremona, Brescia, Mantova, Lodi e Milano. Bergamo e Pavia arrivano subito dopo e poi ancora Como, Varese, Sondrio e Lecco. In ogni caso, nessuna di queste città ha fatto registrare valori inferiori a quelli previsti dalla nuova direttiva europea sulla qualità dell'aria, che una volta entrata in vigore abbasserà la media annua a venti mg/mc. E Bergamo ha sfiorato i quaranta di media.

Aria irrespirabile: siamo già a limite

Bergamo si salva in corner anche per quanto riguarda il dato relativo al numero di giorni in cui l'aria è risultata irrespirabile, con valori superiori ai 50 mg/mc come media giornaliera. Se infatti Cremona e Brescia, alla data del 31 marzo, hanno già sfondato il limite massimo di 35 giorni di aria irrespirabile all'anno fissato dalla direttiva e Milano, Monza, Mantova e Lodi hanno quasi esaurito i giorni di franchigia ammessi dalla direttiva, manca poco anche a Pavia e Bergamo (25 giorni). Per il nostro capoluogo infatti è improbabile che l'anno si concluda senza il superamento della soglia.

I problemi dell'agricoltura

Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia: «I dati parlano chiaro: la primavera si apre con un bilancio pesante per la qualità dell'aria che solo la pioggia di queste settimane ha fermato. Per questo motivo occorre intervenire urgentemente per evitare ai lombardi un altro inverno con emergenza smog. Purtroppo, le misure attuali risultano ormai insufficienti per risolvere il problema. Ripensare le politiche introdotte in questi anni e necessario, ancora di più agire sul comparto che ad oggi, assieme a traffico e riscaldamento domestico, incide di più sull'immissione di inquinanti: l'agricoltura della Pianura Padana».

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