Il 20 aprile

Logistica vicino al Santuario di Caravaggio, protesta e interrogazione in Parlamento

Il deputato bergamasco di Europa Verde, Devis Dori, chiede un'alternativa a Governo e Comune, Legambiente organizza un raduno

Logistica vicino al Santuario di Caravaggio, protesta e interrogazione in Parlamento
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Continua a far discutere il progetto per realizzare un nuovo polo logistico a Misano Gera d'Adda, a poca distanza dal Santuario di Caravaggio. Adesso, però, è anche arrivata un'interrogazione alla Camera del deputato bergamasco di Europa Verde, Devis Dori, a cui si uniscono nella protesta i portavoce provinciali, Oriana Ruzzini e Giuseppe Canducci.

Inoltre, per il prossimo sabato 20 aprile, Legambiente con le altre associazioni del coordinamento "Salviamo il suolo" ha organizzato una grande manifestazione proprio al luogo sacro, contro il consumo di aree verdi a discapito dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico locale.

L'interrogazione di Europa Verde

Rispetto all'interrogazione, è arrivato il commento degli esponenti di Europa Verde, che hanno sottolineato l'importanza del Santuario e quella che, a loro parere, è l'inutilità di un nuovo hub della logistica, di 120 mila metri quadrati, a nord della provinciale Rivoltana, perché si potrebbero sfruttare altre aree e ciò porterebbe a più traffico e alla progettazione di opere controverse, quali la Bergamo-Treviglio.

«Da circa seicento anni il Santuario di Santa Maria della Fonte di Caravaggio attira pellegrini da tutta Italia e dall'estero, rappresentando una delle principali mete religiose della Lombardia - ha dichiarato Dori -. Desta quindi particolare preoccupazione la scelta avallata dal comune di Misano di sfruttare gli spazi agricoli circostanti per l'ennesima realizzazione di un polo logistico, sottraendo spazio agevole per la piena visibilità del luogo sacro, finora immerso in un ambiente naturale e danneggiando la sua funzione spirituale e culturale».

Per il deputato, anziché riutilizzare e ripristinare i capannoni dismessi nella Bassa Bergamasca, si vuole realizzare un nuovo polo logistico a cinquecento metri da un posto così importante: «Una scelta inaccettabile e da respingere al mittente. Sappiamo che realizzare un polo di logistica significa anche aumentare il traffico veicolare nella zona e conseguentemente l’inquinamento, con un impatto anche sulla qualità della vita dei cittadini. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione parlamentare, per chiedere al Governo di interloquire con il Comune per impedire nuovo consumo di suolo».

Il commento degli esponenti bergamaschi

A Dori si affiancano anche i due esponenti sul territorio del partito, Ruzzini e Canducci: «Tra le priorità attuali c'è lo sviluppo equilibrato del territorio ed il ripensamento della logistica. Non è più sostenibile consumare suolo per costruire capannoni su aree vergini. Il territorio pianeggiante non può essere sacrificato, ma deve essere salvaguardato a scopo alimentare e a tutela della biodiversità» hanno spiegato.

«Lo sviluppo della logistica - hanno concluso - porta con sé la progettazione di strade e autostrade inutili, a volte addirittura a pedaggio, ingannevolmente mostrate ai cittadini come necessarie. Si tratta spesso di progetti vecchi (per esempio la Treviglio-Dalmine), osteggiati dalle Amministrazioni locali e che la cittadinanza non vuole».

La mobilitazione al Santuario

In parallelo all'iniziativa politica, dunque, ci sarà anche quella popolare con la mobilitazione dei cittadini di Bergamo e Cremona il 20 aprile. Il ritrovo sarà alle 10 al Santuario, poi tra le 10.30 e le 11.15 interverranno il rettore don Amedeo Ferrari, la presidente lombarda di Legambiente Barbara Meggetto, il professor Paolo Falbo, del Circolo Legambiente Serio e Oglio, docente del Dipartimento Economia e Management all'Università di Brescia, e infine Eugenio Bignardi di Laudato si', associazione per l'ambiente e la giustizia sociale.

Dalle 11.15 alle 12, in seguito, si formerà una catena umana intorno al luogo sacro, un gesto collettivo dal titolo "Abbracciamo il Santuario di Caravaggio".

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