Negato l'esame per riavere la patente dopo condanna per droga, ma fa ricorso al Tar e vince
L'uomo ha spiegato che gli serviva per accompagnare il fratello invalido al lavoro. Inoltre il potere di revoca non va oltre i tre anni
Condannato per spaccio di droga in passato, gli era stata revocata la patente. Quando però, a distanza di oltre tre anni, ha chiesto l'autorizzazione per fare un nuovo esame per conseguirla, gli è stato negato dalla Prefettura ed ha quindi fatto ricorso, poi vinto.
Niente riabilitazione, negata la patente
La vicenda, riportata oggi (martedì 9 aprile) dal Corriere Bergamo, riguarda un bergamasco con una pena di 11 anni, un mese e dieci giorni per reati legati agli stupefacenti, con inoltre 120mila euro di provvisionale. Una causa ostativa per il rilascio del documento, per cui la Prefettura ha negato l'autorizzazione perché facesse di nuovo scuola guida e test per ottenerlo.
Questo poiché, ha spiegato, manca la riabilitazione. Tuttavia, lui con il suo avvocato ha deciso di impugnare la sentenza davanti al Tar, spiegando che la patente gli serve per accompagnare al lavoro il fratello, che è invalido.
Revoca oltre il periodo consentito
Ha poi aggiunto che ormai erano trascorsi più di tre anni dal provvedimento, per cui il potere di revoca del prefetto secondo loro si era estinto. Una posizione sulla quale in effetti i giudici amministrativi gli hanno dato ragione, stabilendo che se l'avvenuta riabilitazione può accelerare l'iter, la sua assenza non può valere per prolungare il potere di revoca oltre il periodo stabilito.
Per questi motivi, la decisione della Prefettura è stata annullata ed il ricorso dell'uomo è stato accolto. Se la decisione non verrà impugnata davanti al Consiglio di Stato, potrà quindi cominciare il percorso per riottenere il documento.