Telespettatori indignati

La pubblicità delle patatine accusata di blasfemia è stata girata in location bergamasche

Lo spot girato per una nota marca di snack è criticato dall'Aiart, che ne chiede l'immediata sospensione. La chiesa è a Predore, il chiostro a San Paolo d'Argon

La pubblicità delle patatine accusata di blasfemia è stata girata in location bergamasche
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo poco che era andata in onda, già aveva provocato sconcerto la pubblicità di Amica Chips, nella quale alle suore, per l'Eucaristia, non viene offerta l'ostia consacrata, bensì delle patatine. Quello che però forse molti non sanno, è che lo spot è stato girato in due location bergamasche.

Pubblicità girata in Bergamasca

A riportarlo è oggi (martedì 9 aprile) il Corriere Bergamo, spiegando che per realizzare il filmato le scene sono state filmate nell'ex chiesa di San Giovanni Battista di Predore, ora adibita a centro civico, mentre il chiostro sarebbe quello di San Paolo d'Argon. La scelta di pubblicizzare il marchio con queste modalità, rappresentando una situazione come quella a cui molti hanno assistito, ha però sollevato un polverone, suscitando anche una reazione dell'Associazione italiana ascoltatori radio e televisione (Aiart).

Il filmato giudicato blasfemo

Nel video, si vede una suora in sacrestia intenta a preparare le ostie per la messa, mentre le novizie si apprestano ad entrare in chiesa. Tuttavia, si accorge che sono finite e allora, per risolvere il problema, al loro posto mette le patatine prendendone un po' dal sacchetto che aveva con sé. Il prete al momento della Comunione offre quella che pensa sia la particola alla prima novizia della fila, ma quando la riceve si sente lo scrocchiare dello snack. Quando si voltano, vedono dalla porta della sacrestia aperta la suora, seduta, che si gusta quelle rimaste nel sacchetto e allora realizzano cos'è successo. Il tutto, con in sottofondo l'Ave Maria di Schubert.

La richiesta dell'Aiart

Un filmato per il quale l'Aiart ha quindi chiesto l'immediata sospensione, in quanto «offende la sensibilità religiosa di milioni di cattolici praticanti oltre che oltraggioso nel banalizzare l’accostamento tra la patatina e la particola consacrata» ha commentato il presidente nazionale Giovanni Baggio, definendo lo spot «penoso. Il tentativo di risollevare un’azienda ricorrendo alla blasfemia». L'ente l'ha inoltre segnalato all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria, perché violerebbe gli articoli 1 e 10 del codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, ovvero quelli relativi alla lealtà della comunicazione, convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona.

L'iniziativa sarebbe «la spia di una sensibilità sociale ed indifferenza etica che non contraddistingue soltanto il comportamento di un'azienda e di un pubblicitario. Ci si appella al politically correct e alla cancel culture, ma solo contro la religione cristiana (ma solo quella) ci si sente autorizzati a qualsiasi obbrobrio?» ha continuato Baggio.

«Lo spot di Amica Chips è mancanza di rispetto e di creatività, oltre che spia dell’ incapacità di fare marketing senza ricorrere a simboli che con il consumo e il croccante nulla hanno a che fare - ha concluso il presidente -. L’offesa al sentimento religioso di qualunque confessione è la spia della mancanza di rispetto nei confronti degli utenti, della loro identità culturale e morale, della loro dignità di persona. Strappare, come fa il nuovo spot di Amica Chips, un applauso ad un pubblico compiacente con riferimenti blasfemi, è degradante per chi fa, o pretende di fare, pubblicità».

Commenti
Manolo

Oggi ho visto questo spot modificato su canale 5, non doveva andare proprio in onda. La comunione è l'essenza stessa della nostra fede, se non si è consapevoli di ciò non si capisce la gravità dell'accaduto.

Giorgio Malerba

Assolutamente d'accordo con chiede rispetto per la nostra religione ed i suoi simboli. Sono vissuto in un paese islamico per qualche anno...li non preferiscono parole offensive o irrispettoso per la loro religione per alcun motivo...e noi ci lapidiamo da soli...come potranno mai rispetterci??

Elvezio Rossi

Non sono un cattolico praticante, anzi, ma sono un italiano cristiano che ha ricevuto tutti i sacramenti in ossequio alla mia cultura ed educazione. Questi atteggiamenti mi disturbano enormemente per il senso di vigliaccheria culturale che esprimono. Il deridere non è una critica perché chi lo utilizza non è all' altezza di farla una critica. Ma il punto non è questo, il punto è che questa cultura rappresenta appieno i fautori della RAMADANIZZAZIONE della "nostra Italia" dove impera solo la coscienza della corruzione. Invidio la cultura musulmana, quella seria e non assassina, se esiste, per la sua coerenza. In conclusione di tutto ciò, vedo proprio nella chiesa ed in gran parte dei suoi rappresentanti la causa prima di questo degrado poiché sono corrotti e non hanno la coscienza del loro ruolo e della loro missione. Elvezio.

Francesco

Ma perché qualcuno si sente in dovere per i propri interessi Mettere in ridicolo la parte più intima di qualunque religione solo per un tornaconto? Rispetto Zero Ignoranza creativa al top Posso capire la satira sul prete, suora, cardinale,, Papa, politico ecc Ma sulla particola/ patatina Non in quanto particola ma per cosa rappresenta Poi d'accordo i veri problemi sono altri Ma se non si parte dal rispetto altrui Non so; magari sono bigotto anch'io che non pratico nessuna forma religiosa

Margherita

....che sia stata messa troppa legna al fuoco, cioè si è dato eccessiva "importanza" ad uno spot pubblicitario.

Seguici sui nostri canali