Debora, la brignanese morta a Soncino, «aveva dedicato la sua vita agli altri»
La salma della 26enne è stata composta all’obitorio di Cremona, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha fissato per lunedì 15 aprile l’autopsia. Il ricordo del padre
«Una giovane appassionata, che ha dedicato la sua vita agli altri». Ha usato queste poche e semplici parole Matteo Nisoli, padre della giovane Debora, la 26enne rimasta uccisa in un tremendo incidente mercoledì mattina a Soncino. Un ricordo della ragazza è riportato dai colleghi di PrimaTreviglio.
Addio Debora
Il genitore la descrive così, con poche parole, chiedendo rispetto per il proprio dolore e lutto, con i quali vuole fare i conti nella riservatezza e nella tranquillità della propria famiglia, al fianco della moglie Chiara e della figlia maggiore Elena, 29 anni.
Del resto i Nisoli, proprietari della cascina e di un’azienda agricola di famiglia in via Cologno, sono ben conosciuti in paese per il proprio altruismo - per anni, per esempio, hanno ospitato gli anziani della Rsa Aresi per un pranzo in cascina - e per la propria riservatezza. A maggior ragione per il fatto che il tragico incidente di mercoledì abbia alla fine distrutto non una, ma due famiglie.
«La nostra, ovviamente, e quella che Debora stava costruendo insieme al suo ragazzo, con cui era da pochi mesi andata a convivere a Soncino. Faccio le mie condoglianze anche a lui, perché posso solo immaginare cosa stia provando ad averla persa così dopo pochi mesi di convivenza» ha concluso Matteo, ora in attesa che possano essere fissati i funerali della figlia, anche se ciò sarà possibile solo dopo l’autopsia, prevista per lunedì.
Una vita breve, ma dedicata agli altri
Nel mentre i familiari della 26enne cercano conforto nella vicinanza di amici e parenti, che numerosi hanno fatto sentire il proprio affetto appresa la tragica notizia. «Debora era appena uscita da casa sua a Soncino, mercoledì mattina - ha continuato Nisoli -. Si stava recando al lavoro quando è avvenuto l’incidente. Noi, addirittura, l’abbiamo scoperto prima dalla stampa, e solo successivamente dalle autorità».
Debora, dopo gli studi, aveva lavorato prima al Comune di Antegnate e successivamente nell’azienda consortile Solidalia. Da un anno a questa parte, invece, era assistente ai minori all’interno del Tribunale di Brescia, dove con ogni probabilità si stava recando anche mercoledì mattina. In una mattinata come tante altre, di quelle che la giovane aveva passato a dedicarsi agli altri, in particolare ai più indifesi e bisognosi.
I ricordi delle Amministrazioni
La ragazza nel 2022 ha lavorato come assistente sociale in alcuni Comuni della Bassa orientale, come Barbata e Antegnate. I sindaci che l’hanno conosciuta e apprezzata, per la sua professionalità e disponibilità, all’indomani della tragedia hanno voluto ricordarla. «Il sindaco e l’amministrazione comunale di Barbata, unitamente ai collaboratori, sono vicini alla famiglia e al compagno per la tragica scomparsa - ha detto il sindaco Vincenzo Trapattoni -. Il ricordo del tuo sorriso e della tua professionalità rimarranno segno indelebile nel nostro cuore».
«L’Amministrazione e i collaboratori del Comune di Antegnate sono vicini in questo momento di dolore ai genitori e familiari tutti per la prematura scomparsa di Debora - ha detto la prima cittadina Mariangela Riva -. Si occupava dei servizi sociali del nostro territorio con professionalità, serietà e dedizione. Non la dimenticheremo».
La salma della 26enne è stata composta all’obitorio di Cremona, a disposizione dell’autorità giudiziaria, che ha fissato per lunedì 15 aprile l’autopsia. Solo dopo si potrà stabilire la data per l'ultimo saluto.