Gli Eroi di Anfield si sono distratti. Ma vanno fatti i complimenti all'irriducibile Verona
La Dea ha commesso un vistoso peccato di deconcentrazione, figlio anche dell'enorme sforzo sostenuto a Liverpool
di Xavier Jacobelli
Come dice il Trap sul gatto eccetera eccetera, mai pensare di avere vinto all’intervallo, anche se sei sul 2-0. E, soprattutto, quando sbagli uno, due, tre, quattro gol, alla fine rischi anche una beffa atroce. Se poi, nel recupero, trovi un estremo difensore come Montipò che chiude la sua porta, la vittoria non arriva più.
Un vistoso peccato di deconcentrazione ha commesso l'Atalanta nel posticipo della trentaduesima, figlio anche dell'enorme sforzo psicofisico sostenuto a Liverpool. Ci sta: in lizza su tre fronti - mai successo in aprile ai bergamaschi -, alla prima partita interna dopo quattro trasferte consecutive, al quinto incontro in sedici giorni, è naturale che strada facendo possano anche frenare. Sebbene una sola vittoria nelle ultime sette gare di campionato e un successo casalingo che manca da febbraio siano la spia delle loro durissime fatiche.
Eppure, contro il Verona, la Dea ha dominato in lungo e in largo i primi 45 minuti, giocando modello Anfield per intenderci, incorniciando lo show con il quattordicesimo gol stagionale di Scamacca, splendido per modalità di esecuzione e l'assolo di Ederson, imbeccato, guarda caso, dal bomber azzurro, in autentico stato di grazia. E meno male per la Dea che in chiave Champions ha sempre una partita da recuperare. Tuttavia, contro i gialloblù, ha sprecato un'allettante occasione per avvicinarsi al quinto posto.
Complimenti vivissimi, invece, all'Hellas, inizialmente messa sotto dai rivali, tambureggianti con il loro ritmo infernale, ma straordinariamente viva e pugnace nella ripresa, sospinta da una grinta eccezionale. Come eccezionale è il lavoro di Baroni: in gennaio, per motivi di bilancio, gli hanno smontato la squadra pezzo per pezzo. Il tecnico, indefessamente, pezzo per pezzo l'ha ricostruita con giocatori poco conosciuti alle cronache del mercato, ma subito efficaci. Ogni riferimento al vivacissimo Noslin non è puramente casuale, così come la lode merita Lazovic, che ha spianare la strada della rimonta, da autentico veterano e leader qual egli è.
Se il campionato finisse oggi, il Verona sarebbe salvo. Ora l'attendono sei spareggi di fila, a cominciare dal derby triveneto con l'Udinese, in programma sabato: vale tre punti salvezza, pesantissimi, come quello conquistato a Bergamo. Giovedì, invece, al Gewiss si giocherà Atalanta- Liverpool. È certo che, contrariamente a stasera, si vedrà una Dea impermeabile alle distrazioni, incurante del 3-0 dell'andata. I Reds, l'ha ricordato Gasperini, sono capaci di tutto. Mica solo loro, però.
Peccato credo che si siano persi tra Cagliari e Verona minimo 3 punti se non 5. Comunque c'è ancora tempo per sistemare le cose intanto sogniamo contro il Liverpool e abbiamo possibilità di andare in finale di Coppa Italia, cosa impensabile qualche anno fa'. A Gasperini e alla società c'è da fare un monumento.
Troppe giustificazioni. La cosa si ripete troppo frequentemente. E se si fanno tre competizioni i Cambiaghi, gli Okoly e gli Zortea non vanno prestati.