Logistica vicino al Santuario di Caravaggio, anche i vescovi della Lombardia si schierano contro
«I nuovi insediamenti produttivi andrebbero a insistere su un territorio fragile e strettamente legato a un monumento caratteristico»
Il progetto per la realizzazione di un nuovo polo logistico a Misano Gera d'Adda, a poca distanza dal Santuario Santa Maria del Fonte a Caravaggio, ha fatto recentemente discutere. Dopo l'interrogazione alla Camera del deputato bergamasco di Europa Verde, Devis Dori, anche la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Lombarda si è espressa sulla questione.
«Il patrimonio ambientale della zona in cui si trova il Santuario - si legge in una nota - è sempre stato tutelato e rispettato. I nuovi insediamenti produttivi andrebbero a insistere su un territorio fragile e strettamente legato a un monumento che rappresenta un elemento caratterizzante dell'intera area».
«Si tutelino anche ambiente e paesaggio, oltre al Santuario»
Nella nota stampa la Consulta, presidiata da mons. Corrado Sanguineti (vescovo di Pavia), ricorda il protocollo d'intesa per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso, sottoscritto da Regione Lombardia e Conferenza Episcopale Lombarda. «In questo documento si metteva in risalto l'impegno reciproco per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale dei beni di interesse religioso e la reciproca disponibilità a tutelare questo patrimonio».
La Consulta, nelle sue motivazioni, fa riferimento anche alla Costituzione italiana che contiene l'impegno alla salvaguardia ambientale: «L'articolo 9 prevede infatti per la Repubblica tuteli “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”. Un impegno confermato anche dal Codice dei Beni Culturali (D. Leg.vo 42/2004) che racchiude tra i beni culturali anche quelli paesaggistici».
Le aree agricole che per seicento anni hanno circondato il Santuario, sottolinea la Consulta, sono diventate un tutt'uno con esso. Anche il reticolo di canali, alimentati dai fontanili tipici della zona, hanno caratterizzato l'area e lo stesso nome del Santuario, che nel maggio 2023 è stato - peraltro - riconosciuto Santuario regionale dall'arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.
«Per tutti questi motivi - conclude la nota della Consulta - riteniamo necessario che le istituzioni si assumano la responsabilità di regolamentare questi fenomeni e assumano la tutela di realtà quali il Santuario Santa Maria del Fonte e del suo territorio. Non solo tutela del monumento, ma anche dell'ambiente e del paesaggio che sono un tutt'uno con esso».
Il prossimo sabato, 20 aprile, Legambiente con le altre associazioni del coordinamento "Salviamo il suolo" ha organizzato una grande manifestazione proprio al luogo sacro, contro il consumo di aree verdi a discapito dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico locale.
No alla cementificazione vicino al Santuario di Caravaggio basta consumò di suolo.
Ah, ci sono ancora i vescovi? Pensavo li avessero aboliti, dato il loro interesse per i Cristiani. Alleluja, ben svegliati.
Basra cementificare tutto. Poi si da la colpa al cambiamento climatico. Ma smettiamola di far costruire fabbriche, fabbrichette e stabilimenti in Lombardia. Ne siamo saturi. Andate a costruirli al sud d'Italia che li c'è molta gente in cerca di lavoro e inoltre sbarcano giornalmente le "risorse" della Boldrini.