conseguenze estreme

Si dimettono sette consiglieri a Comun Nuovo, Comune commissariato fino a elezioni

Lo strappo nella maggioranza ora è totale. Il prefetto di Bergamo ha avviato la procedura per lo scioglimento del Consiglio

Si dimettono sette consiglieri a Comun Nuovo, Comune commissariato fino a elezioni
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Lo strappo a Comun Nuovo si è completato. Oggi, mercoledì 17 aprile, sette dei dodici membri assegnati al Consiglio comunale del paese hanno presentato al protocollo dell'ente le dimissioni dalla carica e il Comune è stato quindi commissariato dalla Prefettura di Bergamo.

Il fatto era già ormai annunciato, dato che le dimissioni dei consiglieri erano già pervenute via pec lunedì 15 aprile, anche se in modo non corretto dato che la procedura chiede di presentarsi di persona in Comune.

Nominato il commissario 

Oggi il prefetto di Bergamo, Giuseppe Forlenza, ha avviato la procedura per lo scioglimento del Consiglio, che sarà disposto con decreto del Presidente della Repubblica. Nelle mentre, per assicurare il regolare funzionamento dell'Amministrazione locale, il prefetto ha già sospeso il Consiglio comunale e ha nominato, quale commissario incaricato della provvisoria gestione del Comune, il dirigente dell'ufficio Contabilità, gestione finanziaria, attività contrattuale e servizi generali della Prefettura di Bergamo, Pasquale Vittorio De Marco, cui sono conferiti i poteri del sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale.

Già "separati in casa"

Ivan Moriggi

Si è quindi completato ed è stato portato alle sue estreme conseguenze lo strappo dello scorso 15 marzo, quando in sede di Consiglio quattro consiglieri di maggioranza, insieme ai tre della minoranza, votarono contro una decisione della Giunta, guidata da Ivan Moriggi. Saranno le prossime elezioni amministrative, quelle dell'8 e 9 giugno, a riportare la situazione alla normalità, con l'elezione del nuovo sindaco e la successiva formazione della Giunta.

«Un torto alla comunità»

Intanto, come anticipato da L'Eco di Bergamo, il commissariamento avrà delle forti ripercussioni sul paese, dato che impedirà al sindaco Moriggi e alla sua maggioranza di varare due importanti atti: l'approvazione del bilancio consuntivo (che farà il commissario) e poi l'adozione del Pgt. Già lunedì la reazione del primo cittadino (il quale ha annunciato che non si ricandiderà lasciando spazio all'assessore all'Ecologia, Ivan Rossoni) era stata dura: «Posso dire che si tratta di un atto, fatto a due mesi dalle elezioni, che dimostra come non abbiano alcun argomento con cui controbattere. Ci tengo inoltre a evidenziare come queste dimissioni non siano certo un torto al sottoscritto, bensì alla nostra comunità».

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