Liste d'attesa

La delibera regionale dispone l'aumento delle prestazioni (e gli ambulatori aperti al pomeriggio e al sabato)

Tra aprile e dicembre 2024 Ats Bergamo dovrà garantire tra pubblico e privato un certo numero di visite ed esami. In arrivo il Cup unico

La delibera regionale dispone l'aumento delle prestazioni (e gli ambulatori aperti al pomeriggio e al sabato)
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Abbattimento delle liste d'attesa, aumento del numero di prestazioni e ambulatori aperti anche al pomeriggio e il sabato mattina. Questi i principali contenuti della delibera approvata ieri (lunedì 22 aprile) dalla Giunta regionale e illustrata dal presidente, Attilio Fontana, e dall’assessore al Welfare, Guido Bertolaso. Presente anche il vicepresidente di Assolombarda, con delega alle Life Sciences, Sergio Dompè.

Stanziati oltre 61 milioni di euro per abbattere le liste d’attesa, per garantire oltre sette milioni di prestazioni (di cui due milioni di prime visite) di quelle che rientrano nel Piano nazionale gestione liste di attesa (Pngla) entro dicembre 2024, e un milione di prestazioni in più rispetto all’anno 2023. Inoltre, è prevista la possibilità di effettuare visite ed esami di diagnostica, dal 6 maggio di quest'anno, con gli ambulatori aperti anche dalle 16 alle 20 e il sabato in mattinata.

La delibera prevede anche il monitoraggio del rispetto delle classi di priorità, indicate dalla ricetta medica, e le indicazioni sulle tempistiche di esecuzioni dei principali esami e visite. In un’ottica di semplificazione, la prestazione di controllo prescritta dallo specialista dovrà essere prenotata dalla stessa struttura in cui viene effettuata la visita, per garantire un percorso di presa in carico del paziente.

Le risorse e la pianificazione

Rispetto ai 61 milioni di euro di risorse,  due terzi andranno agli erogatori pubblici e un terzo ai privati. Per la prima volta in Italia, inoltre, come spiegato da Bertolaso sarà Regione a stabilire i posti da mettere a disposizione nelle agende, da qui alla fine dell’anno. Sulla base delle liste di attesa, del personale e delle tempistiche, ogni struttura dovrà fare un numero specifico di prestazioni. I compiti, dunque, li darà il Pirellone quantificando il numero di slot necessari.

Da parte loro, le Agenzie di tutela della salute (Ats) dovranno individuare ulteriori prestazioni che necessitano di miglioramento in termini di tempi di attesa. Per garantire l’efficacia delle misure adottate, la Direzione generale Welfare effettuerà un monitoraggio mensile, con l’obiettivo di identificare prontamente eventuali criticità nei territori.

I numeri per Ats Bergamo

Per il territorio dell’Ats di Bergamo, da aprile a dicembre 2024, gli enti pubblici dovranno garantire 301.300 prestazioni di specialistica ambulatoriale (108.600 prime visite e 192.700 altre visite diagnostiche), mentre il privato accreditato dovrà garantirne 316.200 (54.600 prime visite, 58.600 tra Tc e risonanze magnetiche, 203.000 altre prestazioni diagnostiche).

Le direttive da rispettare

Per la definizione delle agende, la delibera introduce anche delle indicazioni operative sulle tempistiche di ciascuna singola visita, per esempio quindici minuti per un’ecografia dell’addome, venti minuti per una prima visita cardiologica e trenta minuti per una neurologica. In caso di indisponibilità della prestazione entro i tempi previsti, la struttura si attiverà per individuare altri enti del territorio (pubblici o privati accreditati), inserendo il cittadino in lista d'attesa per programmare l’appuntamento, entro i tempi, e in ultima istanza erogherà la prestazione in regime di libera professione con oneri a proprio carico (escluso ticket).

In caso di rinuncia alla prima disponibilità offerta entro i tempi, all’interno del territorio di assistenza, non sarà possibile richiedere la prestazione in libera professione a carico della struttura. In caso si ricorra autonomamente e volontariamente alla prenotazione in regime privato o libero professionale, non sarà inoltre possibile richiedere il rimborso della spesa sostenuta.

Le tempistiche per gli esami

La delibera prevede anche che siano ridotti i tempi di consegna degli esiti degli esami di screening. In particolare l'esito dello screening mammografico va rilasciato a 5 giorni dalla data della prestazione (i Centri screening dovranno avvisare le pazienti con esito positivo entro 3 giorni e non oltre i 5 giorni);
l' esito del test del sangue occulto nelle feci e per lo screening del colon retto andrà pubblicato nel Fascicolo sanitario elettronico a 7 giorni dalla data di esito (I Centri dovranno avvisare i pazienti con esito positivo entro 3 giorni e non oltre i 6 giorni).

È previsto anche l’invito, a tutte le persone aventi diritto, ad effettuare lo screening alla mammella (donne di età compresa tra i 45-74 anni, entro 28 giorni dal test di primo livello positivo) quello al colon retto (età compresa tra i 50-74 anni, entro 30 giorni dal test di primo livello positivo), quello alla cervice uterina (età compresa tra i 25-29 anni e i 46-64 anni, entro 45 giorni dal test di primo livello positivo).

L'arrivo del Cup unico

In Lombardia l’attivazione del Cup unico è prevista entro fine 2024 in otto enti sanitari pubblici e due privati: monitorerà anche le prestazioni dei singoli enti, mentre già oggi uno strumento di programmazione è stato implementato per supportare gli enti pubblici nell'erogazione dei servizi. La gara per il Cup se l'è aggiudicata una Rti guidata da due società e il 5 giugno ci sarà il collaudo dell’impianto tecnologico.

Il Cup unico sarà quindi attivato in via sperimentale entro la fine di giugno nell’Asst Franciacorta e, se sarà andato a buon fine il collaudo, dal 30 settembre ci sarà il completamento di tutta l’area della provincia di Brescia e il 31 dicembre l’attività sarà estesa complessivamente a otto enti sanitari pubblici e due privati.

Commenti
Marcello

Poi succederà che a uno di Varese daranno la disponibilità nei tempi prestabiliti, ma a Mantova. Così andarci costerà di più che rivolgersi alla sanità privata. Il trionfo dell'efficienza teorica e del disastro pratico.

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