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Al cinema di Oriocenter lo spettacolo di Paola Albini dedicato al nonno Franco

Questa sera (3 maggio), alle 19.30, nel multisala Uci andrà in scena "La via del talento. Il design come esperienza di crescita"

Al cinema di Oriocenter lo spettacolo di Paola Albini dedicato al nonno Franco
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Scomporre i problemi fino a raggiungerne l’essenza e risolverli un pezzo alla volta, nell’architettura come nella vita: è uno dei grandi lasciti di Franco Albini, il designer di Robbiate che ha vinto tre volte il compasso d’oro, una il premio Olivetti e che ha frequentato i grandi del settore, come Le Corbusier e van der Rohe.

Paola Albini (foto di Ilaria De Filippo)

Questa sera (venerdì 3 maggio), alle 19.30, a Oriocenter, all’interno del cinema Uci, la nipote dell’architetto, Paola Albini, interpreta la sua personale visione del percorso di analisi e risoluzione dei problemi attivato dal cosiddetto “metodo Albini”, creato avvalendosi di professionisti delle neuroscienze, del coaching e del design thinking. Un’esperienza/spettacolo interdisciplinare che, unendo linguaggio teatrale, tecniche di coaching, musica e contributi visual, coinvolgerà le opere del nonno.

Lo spettacolo, dal titolo La Via del talento. Il design come esperienza di crescita, fa parte del più ampio palinsesto correlato alla mostra "La Meraviglia del Legno"in allestimento a Oriocenter fino al prossimo 9 giugno.

Quella di Franco Albini, a cui è appunto ispirato lo spettacolo, è una storia di grande fascino: figlio di un ingegnere, si è laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1929 e ha da lì iniziato una lunga serie di viaggi in Europa per scoprire i lavori dei maestri dell’architettura. Già dal 1931 ha avviato una sua attività professionale in associazione con altri due architetti dal grande futuro, ovvero Giancarlo Palanti e Renato Camus: inizialmente progettavano principalmente mobili d’arredamento.

Dopo essersi avvicinato sempre di più al clima del razionalismo architettonico italiano, nel 1936 ebbe il suo primo incarico di prestigio, progettando il quartiere Fabio Filzi a Milano. Da lì e per i successivi quarant’anni, fino alla morte nel 1977, Albini non cessò mai di essere al centro della scena architettonica italiana e mondiale: sue infatte molte delle opere, a modo loro, più rappresentative del suo tempo, dalla sede della Rinascente di Roma alle stazioni della linea M1 di Milano.

Il riconoscimento è poi arrivato in tutto il mondo, come testimonia non solo la vasta pubblicistica dedicata alle sue opere, ma anche alcuni prestigiosi premi internazionali, tra cui il “Royal Designer for Industry” della Royal Society di Londra. Nella sua lunga carriera, oltre che all’architettura, si è dedicato anche al design, soprattutto di mobili: le sue innovazioni in questo campo sono state forse ancora più radicali, come testimoniano opere come la "libreria in tensostruttura" del 1938 e il volumetto La Gommapiuma Pirelli alla VI Triennale.

Lo spettacolo è gratuito, si può effettuare la prenotazione tramite Eventbrite.

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