L'intervista

L'assessore Marco Brembilla inaugura il Parking Fara e se ne va: «Ho dato tutto»

Oggi (4 maggio), taglio del nastro dell’opera più difficile e controversa del decennio goriano. il titolare dei Lavori Pubblici ce l’ha fatta

L'assessore Marco Brembilla inaugura il Parking Fara e se ne va: «Ho dato tutto»
Pubblicato:
Aggiornato:

di Andrea Rossetti ed Ettore Ongis

Marco Brembilla è il protagonista, ma forse sarebbe meglio dire il “martire”, dell’impresa più difficile e controversa dei dieci anni di governo Gori: il Parking Fara, in Città Alta. Assessore ai Lavori pubblici in entrambi i mandati, Brembilla ci ha messo, letteralmente, «anima e cuore».

Oggi, sabato 4 maggio, sarà il suo giorno, ovvero quello dell’apertura ufficiale del grande parcheggio, che gli ha fatto passare più di una notte insonne. A confronto, il coordinamento delle altre centinaia di cantieri di cui si è occupato è stato una passeggiata (anche se non proprio salutare).

Il suo impegno, caratterizzato anche da un rilevante trasporto emotivo (epiche certe sue sfuriate social), è stato riconosciuto e apprezzato anche dalle opposizioni. Ora ha deciso di non ricandidarsi, sostenendo comunque appieno la candidatura a sindaca di Elena Carnevali. Lo abbiamo voluto incontrare prima che si alzi il sipario del parking e si abbassi quello della sua esperienza amministrativa.

La vignetta di Luca Nosari

Assessore, ce l’ha fatta! Sarà il Parking Brembilla?

«Non esageriamo, però ci ho messo cuore e anima. Mi sono reso conto, a un certo punto, che ero un riferimento un po’ per tutti. Poi è il mio lavoro, sono geometra, sotto certi aspetti mi mancherà quel cantiere lì».

Le mancherà? Le è venuta la sindrome di Stoccolma?

«Era uno spettacolo per me entrare in quel cantiere… C’era questo muraglione di 35 metri, tutti quei tiranti... Chi dice che crollerà, non sa quel che dice, non sa che significa avere settecento tiranti che entrano trenta metri sotto Città Alta, nella roccia. Non conosce l’Abc delle costruzioni. Il cambio dell’impresa ci ha fatto perdere un anno, ma ce l’abbiamo fatta».

La patata bollente l’ha presa in mano dieci anni fa. Qual era la situazione?

«Il 28 dicembre 2008 c’era stato il crollo. Da allora era tutto fermo. Il sindaco Gori, una volta eletto, mi chiama e mi dice: “Sei un tecnico, studiati bene il caso e dimmi tu cosa faresti”. Io mi sono portato a casa i faldoni, pagine su pagine, li ho studiati, mi è rimasto il mal di testa per una settimana».

Poi?

«Son tornato da Gori e gli ho detto: se ci fermiamo, ci sarà sicuramente una causa per violazione della convenzione in essere e il Tribunale bloccherà tutto, di nuovo, per andare a fondo. Sul cantiere erano cresciute le piante, si correvano dei pericoli altissimi. Insomma, dissi a Gori che io sarei andato avanti. Il rischio era perdere un sacco di soldi per ripristinare tutto, oltre che nella causa, e non avere neanche un parcheggio. Ne parlammo in Giunta e, compatti, decidemmo di tirare dritto».

Gori si è sempre fidato di lei?

«Sì, assolutamente».

Quante ore ha speso in quel cantiere?

«Non le ho contate. È partito nel 2017, quindi è durato sette anni. Riunioni tutti i mercoledì sul posto con le parti in causa (Atb, Bergamo Parcheggi, imprese, tecnici, ecc…). Volevo avere il quadro esatto della situazione, passo passo. Poi c’è stato il problema con la prima impresa costruttrice e l’arrivo dopo una nuova gara della Iozzino di Salerno, che ha lavorato davvero bene».

Vi hanno accusato di aver cambiato il progetto senza passare dalla Sovrintendenza...

«Non è vero: abbiamo solo cambiato la modalità di costruzione. Prima il parcheggio era attaccato al muro di sostegno, ora è staccato. Questo perché i tiranti (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 9 maggio, o in edizione digitale QUI

Commenti
Renzo Casati

Purtroppo non risolverà il problema del parcheggio in Città Alta: nello specifico, la concreta e devastante difficoltà di parcheggio dei residenti. La situazione è resa ancor più critica da una nuova viabilità ,insostenibile e dannosa.

Marino

Il parcheggio ormai andava finito, ma basta auto e basta aerei! Più bici!

Maria Teresa Solivani

Se non sbaglio è lo stesso assessore che si era fatto più volte intervistare bullandosi per la grande riuscita(secondo lui) per le due rotonde (costate 3,5 milioni di soldi dei contribuenti) realizzate a Valtesse! Non hanno risolto proprio nulla. Per ciò che riguarda il parking ,ci sarà certo un suo intervento ma non facciamolo passare da eroe , bisognerà poi vedere ,più avanti nel tempo, se il "carissimo " parking risolverà i problemi di traffico in Città Alta......

Luigi P

Complimenti per queste e altre realizzazioni a Bergamo. Auspichiamo che la prossima giunta sarà altrettanto attiva, determinata e concreta.

Domenico

GRAZIE PER TUTTO QUELLO CHE HA FATTO PER BERGAMO.

Seguici sui nostri canali