Da Ponte San Pietro sulla Vespa alla "conquista" di Pisa (Pontedera per la precisione)
C'erano anche 22 soci bergamaschi al raduno mondiale. Un'edizione da record che ha visto più di 30 mila vespisti da oltre 50 nazioni
di Laura Ceresoli
Tra clacson, rombi di motori e sorrisi, c'erano anche 22 soci iscritti al Vespa club di Ponte San Pietro al raduno mondiale di Pontedera, in provincia di Pisa.
Un'edizione da record che, dal 18 al 21 aprile, ha visto protagonisti più di 30 mila vespisti da oltre 50 nazioni del mondo in rappresentanza di quasi 700 gruppi. Gli appassionati sono infatti arrivati da ogni parte d’Italia e d’Europa, ma anche da Messico, Filippine, Stati Uniti, Thailandia e anche Iran.
«Un'esperienza unica, da pelle d’oca», ha dichiarato il vicepresidente Luca Nava.
Sì, perché la città toscana, che quest'anno ha ospitato la manifestazione, rappresenta per tutti gli appassionati il luogo emblematico dove la Vespa è nata. Proprio quest'anno si celebrano i 140 anni di Piaggio e i 100 anni dello stabilimento di Pontedera.
L'evento clou di sabato 20 aprile con la grande Vespa Parade ha battuto ogni primato precedente con almeno 15 mila moto. Partendo da Pontedera, mezzi di ogni epoca, modello e colore hanno sfilato per le colline della Valdera, lungo oltre 15 chilometri. La città è stata invasa da una folta schiera di curiosi e appassionati che hanno potuto ammirare il corteo, le Vespa giganti in piazza e il Museo Piaggio.
«Alcuni soci del club Ponte San Pietro sono partiti in sella alla propria vespa già giovedì 18 aprile - racconta Nava -. Hanno affrontato un viaggio di 12 ore, con condizioni meteo avverse, dal sole alla pioggia fino alla neve sul passo della Cisa. Altri invece sono partiti il venerdì e hanno impiegato circa sette ore con tre tappe nel mezzo, tra rifornimenti e (...)