Fermi in UniBG per l'inaugurazione del nuovo Slim Lab
“Un viaggio fra le eccellenze. Università e Regione Lombardia si incontrano”: il tour dell’assessore Alessandro Fermi fa tappa all’Università degli Studi di Bergamo
L’Università degli Studi di Bergamo (UniBG) ha ospitato uno degli incontri del Tour degli Atenei di Regione Lombardia. Il 2 maggio l’assessore all’Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi si è recato nel campus di Dalmine dell’ateneo bergamasco per la settima tappa dell’iniziativa di ascolto e confronto con le eccellenze del territorio. Anche in questo caso, l’assessore ha avuto modo di incontrare i vertici dell’ateneo e i rappresentanti degli studenti, per poi inaugurare il Laboratorio “Slim - Smart Living In Manufacturing”, realizzato con il cofinanziamento di Regione Lombardia, e visitare altri due laboratori presso il Kilometro Rosso Innovation District: il “JOiiNT Lab - Robotic Intelligence League Bergamo”, fondato da IIT- Istituto Italiano di Tecnologia e Consorzio Intellimech, di cui l’Università di Bergamo è partner, e i laboratori Enea “Materiali e processi industriali sostenibili 4.0” e “Tecnologie per le Smart Cities”, realizzati sempre in collaborazione con l’ateneo.
Il video della visita all'Università di Bergamo
Il dibattito
Sotto la guida del rettore Sergio Cavalieri, l’Università di Bergamo punta a contribuire all'apertura di nuove frontiere, interrogarsi sui “futuri” della società, a formare le nuove generazioni, affinché siano in grado di avere una coscienza critica in grado di interpretare e gestire i fenomeni di cambiamento, e di essere voce matura e responsabile per una crescita coesa e armonica della società. Questa idea rappresenta la direzione da intraprendere nei prossimi anni, ovvero un momento storico caratterizzato da ingenti investimenti su ricerca e formazione, resi disponibili dai fondi regionali:
"La missione dell’università è essere un faro, essere il direttore d’orchestra di un ecosistema all’interno del quale trovano valore iniziative progettuali. Ma il nostro compito è anche immaginare il futuro delle professioni e cercare di essere pronti a guidare i nostri studenti verso nuove opportunità", ha affermato il rettore.
Nel corso degli anni, l’ateneo bergamasco si è interrogato molto sul tema del diritto allo studio e ha rivisto le scelte adottate in precedenza, cercando anche di agevolare un maggiore numero di studenti rispetto all'iscrizione all'università. Come ha spiegato il direttore generale, Michela Pilot, l’ateneo ha fissato la No Tax Area a 26mila euro, con ripercussioni positive nella definizione della contribuzione studentesca anche nelle fasce superiori; inoltre, sono state avvantaggiate le categorie di studenti che per esigenze di famiglia, salute o altro, avevano difficoltà a sostenere i costi, mentre sono state modificate le fasce percentuali della tassazione per le fasce inferiori alla massima per non discriminare gli studenti fuori corso rispetto agli studenti che riescono a mantenersi nella durata prevista di studio.
"L’obiettivo è creare una Lombardia dei territori. Università come quelle di Bergamo e Brescia hanno investito sui territori, pur sapendo che sviluppare una formazione di alto livello in provincia non è facile tanto quanto farlo in un capoluogo di regione come Milano" ha affermato l'assessore Fermi, rispondendo alle sollecitazioni ricevute dai vertici di UniBG.
"L’amministrazione pubblica deve trovare in tutti i modi degli strumenti che possano consentire alle università di continuare non solo ad essere presenti nella propria provincia e a svilupparsi all'interno del territorio con legami molto forti, ma anche di diventare attrattivi per chi verrà a studiare da fuori regione o dall’estero", ha dichiarato Fermi.
Il tema del diritto allo studio è molto caro anche ai rappresentanti degli studenti nel Senato Accademico e Cda, una dei quali, Maria Schisano, ha portato all’attenzione dell’assessore i timori degli studenti per una carenza di borse di studio in futuro, dovuta alle difficoltà dell’ateneo di sostenerne i costi. Fermi ha risposto:
"Il tema diritto allo studio è il più delicato. Ne abbiamo parlato anche in Consiglio regionale con una mozione attraverso la quale è stato chiesto a Regione Lombardia di fare la propria parte rispetto alle contribuzioni, andando ad attingere ai fondi Fse e di utilizzare una parte di quei fondi, così come fanno già altre Regioni, per finanziare il diritto allo studio. Ci stiamo lavorando".
Un altro ambito su cui è stato richiesto un intervento da parte della Regione è la collaborazione tra mondo accademico e industriale, con un’attenzione particolare all’inserimento nel contesto lavorativo dei dottorandi. Sara Pelizzari, rappresentante della categoria nel Senato Accademico, ha spiegato come i dottorandi siano una risorsa preziosa per la comunità con il loro impegno nello sviluppo di conoscenze tecnologiche; tuttavia, è stata notata una carenza di opportunità e, spesso, di riconoscimento, che favorisca il loro pieno inserimento nel mondo del lavoro.
L'inaugurazione dello Slim Lab
Le università lombarde continuano a crescere e a diventare un modello di innovazione a livello europeo. Ne è un esempio il polo di Dalmine dell’Università degli Studi di Bergamo, che si è dotato di un “living lab” dedicato ad attività di ricerca e di trasferimento tecnologico per lo sviluppo, integrazione e dimostrazione di tecnologie e processi per la fabbrica intelligente. Laboratorio che è stato inaugurato proprio giovedì 2 maggio. A tagliare il nastro, insieme al rettore Sergio Cavalieri, gli assessori regionali all’Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi e quello alle Infrastrutture e Opere Pubbliche Claudia Maria Terzi, nell’ambito della settima tappa del tour fra gli atenei lombardi.
"L’inaugurazione di oggi è un grande orgoglio lombardo - ha detto l’assessore all’Università - perché è il frutto della stretta collaborazione tra le istituzioni e il nostro straordinario sistema accademico. L’Università di Bergamo è una realtà territoriale importantissima, che ancora una volta mette in evidenza quanto sia importante investire sulle province".
Regione Lombardia, che crede molto nei territori, ha contribuito con 1,7 milioni di euro allo sviluppo del progetto.
"Attraverso il Piano Lombardia abbiamo voluto dotare le nostre Università pubbliche di tecnologie di eccellenza, per sostenerne la già elevata capacità di ricerca e promuovere l’attrattività e competitività internazionale degli atenei e del territorio. Anche nel prossimo futuro daremo continuità ai risultati raggiunti, con una nuova misura volta a potenziare le infrastrutture di ricerca universitarie aperte alle imprese in logica di hub, per stimolare il trasferimento tecnologico e, quindi, la crescita economica e sociale" ha continuato l'assessore.
All’interno del Laboratorio “Slim Lab” (Smart Living in Manufacturing) più di 15 ricercatrici e ricercatori svolgono le proprie attività, utilizzando tecnologie all’avanguardia, che spaziano da soluzioni di Additive Manufacturing di ultima generazione, a celle di lavorazione ibride con operatori umani e robot collaborativi, a applicazioni di Realtà Virtuale e Aumentata. In questo caso l’integrazione con sensori per il monitoraggio dei movimenti del corpo umano e la rilevazione dei segnali vitali viene finalizzata all’analisi ergonomica di processi produttivi e prodotti al fine di prevenire l’insorgere di malattie professionali e infortuni, nel rispetto assoluto della privacy del lavoratore.
Questo nuovo laboratorio è quindi dedicato ad attività di ricerca e di trasferimento tecnologico per lo sviluppo di tecnologie e processi per la fabbrica intelligente.
"Attraverso questo living lab (infrastruttura per la sperimentazione di nuove tecnologie in condizioni reali in un contesto geografico circoscritto e in un arco di tempo limitato) la tecnologia si mette al servizio della persona e si apre a tutte le realtà economiche e sociali del territorio" ha chiuso Fermi.
"Il Polo dell’Università di Dalmine - ha aggiunto Terzi - conferma la propria vocazione all’innovazione e si propone sempre più come una realtà strategica per il futuro dei nostri studenti e per chi si appresta ad entrare nel mondo del lavoro acquisendo competenze specifiche su tutto ciò che è smart".
UniBG e Kilometro Rosso: Laboratori all'avanguardia a servizio del territorio
Successivamente, l'assessore Fermi è stato accompagnato al Kilometro Rosso di Stezzano, dove ha potuto esplorare laboratori all’avanguardia nati dalla collaborazione tra l’Università di Bergamo e il settore privato. Il primo di questi è stato il JOiiNT Lab, un progetto congiunto tra l’Istituto Italiano di Tecnologia, il Consorzio Intellimech e Confindustria Bergamo, focalizzato sul trasferimento tecnologico e sulla formazione di figure professionali d'avanguardia.
Il JOiiNT Lab si propone di rispondere alle sfide industriali attraverso l'automazione robotica. In particolare, nel settore delle costruzioni, uno dei progetti su cui i ricercatori stanno lavorando è quello di un robot che, controllato da un operatore, sia in grado di manovrare con precisione il braccio di una gru. Con anche la possibilità di eseguire questo controllo da remoto. Ma non solo, JOiiNT Lab vuole anche provare a prevedere quelle che saranno le esigenze delle aziende del futuro. E in quest'ottica si inserisce il progetto di ricerca nell'ambito dell'agricoltura di precisione. Qui i ricercatori stanno studiando un robot che sia in grado di mappare le aree di una vigna ed elaborare e calcolare trattamenti specifici per le diverse aree in base alle condizioni.
Il secondo laboratorio visitato da l l’assessore Fermi è stato Enea, frutto di una collaborazione tra la Regione Lombardia e l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Questo laboratorio si focalizza da un lato su materiali e processi industriali sostenibili 4.0, mentre dall’altro si occupa di studiare tecnologie per le Smart Cities, contribuendo all’avanza mento d e l l’economia digitale e alla promozione dell’innovazione tecnologica sul territorio. In quest’ultimo laboratorio in particolare, oggi i ricercatori, in collaborazione anche con l’osservatorio regionale sulle comunità energetiche, stanno elaborando una piattaforma di simulazione in cui aziende ed enti pubblici possano sviluppare i modelli più funzionali di comunità energetica.
In sintesi, l’assessore Fermi ha elogiato l’eccezionale sinergia tra pubblico e privato e il ruolo catalizzatore delle università nel promuovere progetti innovativi con le piccole e medie imprese locali. Fermi ha commentato:
"Questi laboratori sono la dimostrazione di come l’integrazione tra pubblico, aziende private e università, non solo funzioni ma porti a un’eccellenza e a un’innovazione senza pari, a livello italiano. Questa è l’eccellenza a cui dobbiamo puntare e che come Regione dobbiamo continuare a sostenere. Le università devono diventare dei catalizzatori di progetti da realizzare sui territori insieme alle piccole e medie imprese, che altrimenti non avrebbero gli strumenti e le possibilità"