i discorsi

Calcio d'inizio per la campagna di Gori per le europee: «Serve un'Europa federale e integrata»

L'attuale sindaco si propone alle elezioni dell'8 e 9 giugno per il Parlamento europeo. Grandi nomi a suo sostegno, da Gentiloni a Borrell

Calcio d'inizio per la campagna di Gori per le europee: «Serve un'Europa federale e integrata»
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di Marta Belotti

Con la serata di ieri, quella di mercoledì 8 maggio, l'attuale sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha ufficialmente, e anche quasi letteralmente, dato il calcio d’inizio alla sua corsa alle Europee dell'8 e 9 giugno. Sul palco del Centro Congressi, davanti a una folla di poco meno di 400 persone, è stato invitato dal segretario provinciale del Pd Gabriele Giudici a firmare un pallone da calcio: «L'Atalanta è in Europa e noi vogliamo portarci anche Gori».

«Gori, un'opportunità per l'Europa»

L'intervento del segretario provinciale è stato solo il primo di una lunga serie di discorsi in appoggio al candidato, sia in presenza, sia in forma di contributo video, introdotti di volta in volta da Gori, che si è poi tenuto gli ultimi venti minuti per il suo discorso finale. La candidata sindaca per il centrosinistra, Elena Carnevali, ha sottolineato: «Le prossime elezioni saranno decisive, in Europa e a Bergamo. Giorgio è un'opportunità per l'Europa, per noi bergamaschi e per tutti gli altri cittadini, perché per lui la politica non è potere, ma è futuro». E sul fatto che la presenza di Gori possa essere un «vantaggio per tutti» è tornata anche Pia Locatelli, ex parlamentare europea, che ha voluto essere presente e sostenere Gori «per amicizia; perché sono convinta che farà bene; perché quello dal locale a un livello più alto, è un passaggio logico».

Il lavoro in Europa

Oltre alla Locatelli, ha parlato chi dall'Europa ci è da poco tornato, come Pierfrancesco Majorino (ex eurodeputato, ora capogruppo del Pd i Regione Lombardia) e chi è ancora impegnato, come Irene Tinagli, eurodeputata che ha rivestito il ruolo di presidente della commissione Affari economici e monetari e ora in campagna anche lei per la riconferma, e Giuseppe Guerini, presidente della Cecop Europa (Confederazione Europea delle Cooperative Industriali, di lavoro e di Servizio e delle Cooperative Sociali).

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Dai discorsi di tutti e tre è emersa l'importanza del lavoro fatto in Europa, «bello ma ingrato», per usare le parole di Guerini, perché «si lavora tanto è nessuno sa che stai facendo molto per loro. Per questo abbiamo bisogno di persone come Giorgio Gori che sanno cosa significa lavorare». La Tinagli ha quindi sottolineato come però, nonostante la fatica, l'Europa sia fondamentale, perché è lì che «le cose si possono cambiare, si può incidere concretamente».

I contributi video

Tra gli interventi in presenza si sono aggiunti quelli in formato video dell'attuale commissario europeo per gli affari economici e monetari, già Presidente del consiglio italiano, Paolo Gentiloni; del commissario europeo per il Lavoro Nicolas Schmit, ora anche candidato a presidente della prossima Commissione europea; dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell.

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Gori: «Serve un'Europa Federale»

Alla fine, Giorgio Gori ha preso il palco per sé, più emozionato di quanto sia generalmente, e ha esposto la propria idea di Europa, sottolineando che «L'Europa è la migliore opportunità che abbiamo». Ha quindi ricostruito la storia dell'ente fino ad arrivare all'attuale scenario «in cui le grandi potenze si muovono, mentre l'Europa resta indietro, frammentata». Da qui  emersa la volontà di Gori di lavorare per un'Europa più integrata: «Serve un'Europa federale, che si dia un governo comune, superando il vincolo di voto, che abbia una politica di difesa comune e un welfare universale». Ha promesso: «Sto studiando i trattati».

Bergamo, l'Atalanta, l'Europa

Gori ha scelto infine quattro parole fondamentali: «Protezione e prosperità; sicurezza e speranza». Ha concluso: «Mi candido per portare Bergamo in Europa e in Europa Bergamo. In questi dieci anni abbiamo lavorato per fare di questa città una città europea, non che prima non fosse ben amministrata, ma le mancava qualcosa. Come l'Atalanta che per tanti anni è stata un po' sopra, un po? sotto, sempre in bilico tra la salvezza e la retrocessione. Poi invece è fiorita. E se l'Atalanta riesce ad andare in Europa, allora possiamo portarci tutta la città. A Bruxelles bisogna lavorare sodo? Mi conoscete abbastanza per poter dire anche voi che so lo so fare».

Commenti
Matteo

In Europa va bene addirittura il Federalismo, in Italia non va bene neppure l'Autonomia. In campagna elettorale si promette di tutto. Incommentabile.

Walter

Nell'augurarle buona fortuna, mi permetto ricordare al Dott. Gori che alle elezioni regionali del 2018 il centro sinistra (in cui Lei si era auto-candidato alla presidenza) perse contro il candidato del centro destra con uno scarto di voti che nemmeno ai tempi d'oro dell'era Formigoni/Forza Italia si era visto. Per tanto, forte della passata esperienza suggerirei, per quanto le sarà difficile, un po più di umiltà nel presentarsi agli elettori esterni perché i soli voti di Bergamo e dei Bergamaschi non le saranno sufficienti per un posto in Europa.

Francesco Giuseppe

Usare l'Atalanta per propagandare la sua elezione in Europa, per danneggiarla come ha fatto con Bergamo? Osceno! Europa Federale? Proprio il PD che ha considerato e considera tuttora il federalismo il male assoluto? Adesso che il PD è contro totalmente alle riforme dell'autonomia e del premierato? "Predica bene ma razzola male" oppure "Fate quello che dico, ma non quello che faccio" sono gli slogan di Gori.

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