«Sono di Ipsos, chi voterà alle amministrative di Bergamo?». Ma la società di statistica non c'entra
Tra le "vittime" del falso sondaggio c'è anche l'assessore Giacomo Angeloni. Caccia ai responsabili
Mistero a Bergamo, dove l'assessore Giacomo Angeloni è stato chiamato da un sedicente addetto Ipsos, che ha fatto domande sulle intenzioni di voto per le amministrative di inizio giugno. Il problema è che, in realtà, la società non sta svolgendo alcuna attività di raccolta dati in città, quindi qualcuno si sta spacciando per dipendente della nota realtà, come appurato dall'esponente della Giunta che, insospettito, l'ha chiamata ricevendo una smentita.
La telefonata ad Angeloni
Angeloni ha voluto raccontare nel dettaglio la conversazione avuta con l'addetto nella serata di mercoledì 15 maggio: intorno alle 20.30 è squillato il suo telefono fisso e, quando ha risposto, all'altro capo si sono presentati: «Buonasera, la chiamo per conto di Ipsos, posso farle qualche domanda sulle elezioni amministrative nel comune di Bergamo che si terranno l’8 e il 9 giugno?». A quel punto, l'assessore (che è anche candidato consigliere nella lista del Pd) ha dato la sua disponibilità e l'addetto gli ha chiesto conferma del suo indirizzo: in realtà, era quello vecchio, ma proprio lì ha cominciato a insospettirsi, perché si chiedeva come facessero a conoscere quell'informazione.
In ogni caso, ha comunicato l'indirizzo nuovo, poi è arrivata la domanda: «Lei conferma la sua espressione di voto a favore del centrosinistra, che ha dichiarato in un precedente sondaggio effettuato nel 2019 sempre relativo alle amministrative comunali della città di Bergamo?». Dopo aver chiaramente risposto sì, è arrivato il quesito sul candidato sindaco: «Alle prossime amministrative voterà il candidato del centrosinistra Elena Carnevali o il candidato del centrodestra Andrea Pezzotta?». Al suo «Elena Carnevali», dall'altra parte si sono congedati: «La ringraziamo per la collaborazione». Infine, hanno riattaccato.
I dubbi, per Angeloni, cominciavano a essere troppi: «Sono rimasto un po’ così e poi ho cominciato a fare mente locale. Dunque, è vero che nel 2019 avevo risposto a un sondaggio molto più lungo sulle amministrative della città, me lo ricordo precisamente. Non sono sicuro che fosse di Ipsos, ma può essere. Poi mi sono detto: "Ma questi come fanno ad avere i miei dati e le mie risposte di cinque anni fa? Non dovrebbero essere in possesso di un liberatoria per farlo? Non è vietato da parte delle società di ricerca detenere dei dati senza che il titolare ne sia a conoscenza?".
Questa mattina (il 16 maggio per chi legge, ndr) ho chiamato Ipsos e ho chiesto loro se stavano conducendo un sondaggio a Bergamo sulle prossimi elezioni amministrative comunali. Risposta: "No categoricamente, non stiamo effettuando nessun sondaggio". Strano davvero, non vi pare?». Quindi, rimane da capire chi stia telefonando spacciandosi per delegato della società e, soprattutto, perché lo stia facendo, anche perché se fosse semplicemente un'altra società che offre servizi simili, non si comprenderebbe la necessità di usare un nome piuttosto che un altro, commettendo peraltro un illecito.
Altri episodi
Tra l'altro, quando l'assessore ha riportato il fatto sui social, altri utenti nei commenti hanno raccontato di aver avuto esperienze simili: «È successo anche a me, mi hanno chiamato al fisso due volte» ha scritto una signora. «La scorsa settimana - ha raccontato un'altra - ho risposto a un sondaggio mi hanno detto fosse di Ipsos, anche il mio molto stringato: mi hanno chiesto anche se all'Europarlamento avrei votato Gori. In passato sono stata ripetutamente contattata da istituti di sondaggi, quello della scorsa settimana aveva qualcosa di “strano”, anche se non so dire cosa» e poi un'altra utente ancora conferma: «Hanno telefonato anche a me una quindicina di giorni fa».
Allora, le domande sono: chi sta raccogliendo informazioni sulle intenzioni di voto? Lo fa di sua iniziativa o per conto di qualcun altro? Per concludere, questione forse più importante: i dati raccolti, che fine fanno?
Ipsos smentisce e muove gli avvocati
Al di là di tutto, Ipsos ha smentito di stare conducendo attività di questo tipo in zona, anzi avrebbe addirittura dato mandato ai suoi legali, per scoprire cosa stia succedendo e tutelare la propria immagine: «Nell’ambito della campagna indetta per le elezioni locali del Comune di Bergamo, Ipsos Srl ribadisce che non ha realizzato e non sta realizzando sondaggi politici o elettorali di alcuna entità - ha chiarito il presidente, Nando Pagnoncelli, con un comunicato diffuso oggi pomeriggio -. Tentativi di contatto e/o intervista, effettuati via telefono da operatori che presentano sondaggi in tale ambito a nome Ipsos, sono pertanto da considerarsi falsi.
Qualora gli elettori bergamaschi venissero contattati nelle modalità descritte e per questa specifica indagine a nome di Ipsos, li invitiamo a prendere contatto con i nostri uffici scrivendo all’indirizzo info@ipsos.com e indicando nell’ Oggetto: “Sondaggio a Bergamo”. Ipsos è rammaricata dallo sconsiderato utilizzo che è stato fatto da terzi di un delicato strumento quale quello del sondaggio, senza il benché minimo rispetto della cittadinanza coinvolta.
Non potendo passare inosservato l’abuso del nome e dell’onorabilità della realtà Ipsos, società che da sempre porta avanti il proprio lavoro nel rispetto dei cittadini e delle società competitor, si coglie occasione per avvisare che sono in atto operazioni di approfondimento dei fatti per individuare i responsabili dell’accaduto, che saranno chiamati a rispondere delle proprie azioni nelle opportune sedi civili, penali ed amministrative.
Confidando che i responsabili si rendano conto della gravità della propria condotta, si auspica che cessino nell’immediato ogni attività posta in essere al fine di non aggravare ulteriormente la propria posizione».
Anch'io ho ricevuto la stessa chiamata sul cellulare. Il numero di telefono che svolgono l intervista è 035. 4212490 Se volete verificare. Cordialità