Il commiato

Saranno venerdì i funerali di Silvia Brambilla, 26enne morta nell'incidente a Treviolo

La giovane aveva studiato all'Università di Bergamo. Era diretta all'aeroporto di Orio con il padre, poi lo schianto

Saranno venerdì i funerali di Silvia Brambilla, 26enne morta nell'incidente a Treviolo
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Verranno celebrati venerdì 31 maggio a Lecco, nella chiesa parrocchiale del rione di Rancio, i funerali di Silvia Brambilla, la 26enne lecchese vittima del terribile incidente stradale avvenuto all'alba di ieri (martedì 28 maggio), sull'asse interurbano a Treviolo, in prossimità dello svincolo per Dalmine. A darne notizia è PrimaMerate.

La cerimonia funebre verrà celebrata alle 14.30. A partire da domani, giovedì 30 maggio, quanti vorranno tributare un ultimo commosso omaggio alla giovane potranno farle visita nella camera ardente, che è stata allestita alla Casa Funeraria Ferranti di via Celestino Ferrario 5 a Lecco (orario di visita giovedì dalle 13.30 alle 18 e venerdì dalle 9 alle 12.30).

L'incidente

La ragazza è morta sul colpo, quella mattina, in seguito allo schianto contro il new jersey dell'Audi con alla guida il padre, ricoverato in seguito in codice giallo in ospedale a Bergamo. I due erano diretti all'aeroporto di Orio, quando forse per la poca visibilità si sono ritrovati davanti, senza accorgersene, un camion fermo in panne nella prima corsia, il cui autista aveva però messo quattro frecce e triangolo, come da fare in questi casi. La vettura ha sterzato per evitarlo, lo ha urtato e poi è finita contro la barriera di cemento.

Gli studi e l'impegno nel lavoro

Silvia aveva frequentato il liceo linguistico, poi aveva studiato all'Università di Bergamo, conseguendo prima la laurea triennale in Scienze della comunicazione e dell'informazione, poi quella magistrale in Informazione, editoria e giornalismo. Nel frattempo aveva intrapreso un percorso, con borsa di studio, all'Accademia Fiera Milano in marketing e organizzazione eventi.

Dopo un'esperienza lavorativa con una società immobiliare di St. Moritz, aveva iniziato a lavorare nel settore della comunicazione come freelance, portando avanti al tempo stesso con il padre massimo, architetto, il progetto "Acqua di Puglia". Con l'azienda di famiglia, restauravano dimore antiche nei paesi e sulle coste salentine, a destinazione immobiliare e per l'ospitalità di lusso. Un futuro pieno di promesse, fino al tragico evento sulla strada.

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