Il documento

Firmato accordo per valorizzare le palazzine Liberty di piazzale Marconi a Bergamo

L'intesa tra la provincia e l'Agenzia Tpl per realizzare lì spazi destinati a mobilità sostenibile e attività di co-working e associative

Firmato accordo per valorizzare le palazzine Liberty di piazzale Marconi a Bergamo
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Un protocollo di intesa per la valorizzazione delle palazzine Liberty di piazzale Marconi a Bergamo: a firmarlo, lo scorso venerdì 31 maggio, il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, e la presidente dell’Agenzia per il Trasporto pubblico locale, Angela Ceresoli.

La firma del documento è il presupposto per la presentazione del programma di valorizzazione all’Agenzia del Demanio, l'attuale proprietario, che avverrà nelle prossime settimane. Una volta concluso l’iter valutativo, si potrà avviare il trasferimento degli immobili alla Provincia e programmare gli interventi necessari per la riconversione alle nuove funzioni, tra cui dovrebbero essere compresi anche spazi per il co-working e associativi.

Attività associative e mobilità sostenibile

Giunge così a conclusione un intenso lavoro, portato avanti dai due enti, per un utilizzo delle palazzine rivolto a funzioni ed attività di mobilità sostenibile. Un tempo destinate ad ospitare le stazioni di testa delle ferrovie della Val Brembana e della Val Seriana, oggi ospitano gli uffici di Arriva ed alcune attività commerciali.

«Con il rifacimento della stazione e la realizzazione di un hub intermodale tra ferrovia, tramvie ed autobus - ha spiegato l'Agenzia Tpl -, gli edifici possono rappresentare un punto di riferimento di pregio per gli utenti del trasporto pubblico e, più in generale, per attività di pubblico rilievo connesse alla mobilità pubblica e condivisa».

Il programma di valorizzazione

Interpretando questa possibile vocazione l’Agenzia, su invito della Provincia e con il contributo del professor Mauro Baioni, ha realizzato un programma di valorizzazione complessivo, che potrà essere presentato da via Tasso all'Agenzia del Demanio. Ciò per realizzarne il trasferimento dallo Stato agli enti territoriali, nell’ambito delle norme sul federalismo culturale.

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