Riabilitazione robotica a Mozzo, un guanto aiuta a recuperare l'uso della mano
Il dispositivo, in uso nella sede specialistica dell'Asst Papa Giovanni XXIII, viene impiegato per la terapia funzionale dell’arto
Uno speciale guanto tecnologico è da poco arrivato a Mozzo, nella sede della Riabilitazione specialistica dell’Asst Papa Giovanni XXIII, dove per la dimostrazione della sua efficacia era presente anche il direttore generale Francesco Locati.
Si tratta del dispositivo più avanzato per i pazienti neurologici che hanno perso in tutto o in parte la capacità di muovere una mano, a causa di deficit motori o cognitivi, ed è in grado di mettere in movimento le dita, rilevare i movimenti attivi del paziente ed effettuare esercizi “a specchio” con entrambe le mani.
L'utilizzo del guanto
I pazienti che possono beneficiare del nuovo guanto robotico sono circa 650 ogni anno, tra degenti a Mozzo oppure seguiti in ambulatorio, che abbiano necessità di effettuare un training riabilitativo. Questo a seguito di eventi quali ictus, lesioni del midollo spinale, traumi sportivi oppure perché affetti da neuropatie periferiche o paralisi cerebrale infantile. Si tratta di circa il 70 per cento dei pazienti seguiti, ogni anno, dalla Riabilitazione specialistica del Papa Giovanni.
La dimostrazione
Le principali caratteristiche del dispositivo sono state illustrate, in una dimostrazione pratica, dal direttore della Riabilitazione specialistica Silvia Galeri, insieme allo staff che sta completando l’addestramento formativo.
«La riabilitazione robotica è un trattamento sicuro ed efficace, che può migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità motorie - ha spiegato Galeri -. Consente di eseguire esercizi più intensi e ripetuti, il supporto ed il feedback forniti al paziente sono personalizzabili. I progressi vengono registrati per calibrare il programma e si riducono il dolore e lo stress associati alla riabilitazione. Si ottengono risultati migliori e più rapidi, quando utilizzata in combinazione con altri metodi tradizionali, tracciando percorsi di recupero sempre più raffinati e coinvolgenti».
Ridotti tempi di recupero
Il dispositivo robotico di Mozzo è l’unico con queste caratteristiche evolute tra i pochi simili presenti negli altri centri pubblici di Regione Lombardia. Il guanto robotico è stato installato in una sala, riservata alla riabilitazione con dispositivi robotici o automatizzati, insieme alla pedana stabilometrica per lo studio delle anomalie posturali.
«Lo sviluppo tecnologico nella robotica e nell’intelligenza artificiale mette a disposizione opportunità sempre più efficaci per affrontare la disabilità – ha commentato Mauro Moreno, direttore sanitario dell’Asst -. Questo investimento per noi rappresenta uno strumento per agevolare, in prospettiva, un più rapido recupero per centinaia di pazienti. Su scala più ampia, l’utilizzo diffuso degli strumenti robotici può portare a una riduzione in termini di spesa pubblica dei percorsi di cura, perché tende a diminuire i tempi di degenza e, in casi come questo, anche gli interventi riabilitativi sia in fase di ricovero, sia dopo le dimissioni a domicilio o in struttura residenziale».