nato da un errore

L'architetto bergamasco Marco Acerbis ha vinto il Compasso d'Oro 2024 con "MrX"

Dal bidimensionale al tridimensionale, la forza innovativa dell'idea ha conquistato la giuria del prestigioso premio di design

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Foto in copertina di Sebastiano Rossi

«Sorrido quando ripenso al processo con cui è nato MrX. In fondo è partito tutto da un mio errore»: così l'architetto bergamasco Marco Acerbis, classe 1973, racconta la nascita dell'oggetto di design che lo ha portato a vincere l'ultima edizione del Compasso d'Oro Adi 2024, premio istituito nel 1954 da Giò Ponti e diventato il più prestigioso in questo ambito a livello internazionale.

MrX, realizzato da Acerbis per il brand Talenti, è un complemento d'arredo in grado di ombreggiare spazi outdoor senza ingombrare. Guardando l'oggetto da chiuso, non è semplice intuirne la funzione, ma l'enigma si chiarisce mano a mano che lo si dispiega. D'un tratto infatti, aprendo a compasso la struttura bidimensionale fatta in alluminio, si ottiene un'ampia tenda capace di creare una vasta zona d'ombra.

Per errore

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Acerbis, laureato al Politecnico di Milano e con esperienze lavorative anche a Londra, racconta: «Stavo progettando una tenda che in qualche modo doveva avere una X in una certa posizione e poi, non contento, in pratica girando lo schizzo che stavo facendo, mi sono accorto che avrebbe funzionato molto meglio in un'altra direzione. Da lì poi c'è stato un susseguirsi di intuizioni che hanno portato a quello che è l'oggetto definitivo che poi ha vinto il Compasso d'Oro».

Dal bidimensionale al tridimensionale

Da qui, quindi, il nuovo obiettivo: «Volevo creare un oggetto che fosse talmente bidimensionale quando viene chiuso da sparire, ma talmente tridimensionale quando viene aperto da creare uno spazio sottostante di grande protezione, ampiamente e facilmente usabile; stiamo parlando di una tenda che quando è aperta misura 4m x 4m, quindi veramente spaziosa, facile da arredare con una bellissima composizione di divani da esterni ma che quando viene chiusa è un portale. Questo portale in qualche modo sparisce, perché sparisce la tenda e le due gambe si sovrappongono».

La forza dell'innovazione

L'originalità dell'oggetto sta non tanto nella struttura o nelle tecnologie usate, ma nel nuovo modo di interpretarle, sfruttandone al meglio le potenzialità.

Spiega l'architetto: «L'idea di avere una tenda che si estrae da un orizzontale, come il boma delle barche a vela, è un qualcosa che già c'era. Ma è proprio questo che rende per me MrX forse uno dei progetti più interessanti che abbia mai realizzato, perché non c'è niente come riuscire a innovare il prodotto utilizzando delle tecnologie esistenti, magari unendo mondi che si guardano ma non dialogano necessariamente tra di loro, come può essere quello della nautica e quello del mondo dell'outdoor, dell'arredamento, per creare un oggetto che diventa completamente nuovo».

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