Nuova antenna per la telefonia a Valtesse, Carrara (Lega): «Va spostata o ridimensionata»
I residenti, che hanno lanciato una petizione online, lamentano l'assenza di avvisi prima dell'installazione. Il consigliere: «La struttura ha un forte impatto visivo che deturpa il paesaggio. Alcuni immobili potrebbero perdere di valore»
L'antenna apparsa all'improvviso nel quartiere di Valtesse a Bergamo continua a suscitare malumori e la questione è arrivata anche in Consiglio comunale, dove il leghista Alessandro Carrara ha presentato oggi (lunedì 24 giugno) un'interrogazione per chiedere che venga spostata o ridimensionata.
L'antenna tra le case
Il ripetitore è stato alzato in fretta e furia, nel giro di poche ore, lunedì 17 giugno tra i campi del Tennis Club di via Ruggeri da Stabello, alle spalle di via Bravi, e serve a far funzionare la rete 5G. Il terreno è di proprietà dell'Immobiliare Valverde e il presidente del Cda è Franco Togni di Automha, dal quale è arrivata la rassicurazione che tutto è stato fatto a norma di legge, con verifiche sulla sicurezza ambientale e sanitaria.
Nessun avviso ai residenti
Dichiarazioni che non hanno evidentemente convinto Carrara, a cui è stata segnalata la situazione da diversi residenti, che hanno lamentato l'assenza di avvisi in precedenza, anche nella zona del cantiere, per informare i cittadini sull'arrivo dell'antenna. Niente sarebbe arrivato neanche dalle reti di quartiere di Valtesse, San Colombano e Conca Fiorita, che interessano via Bravi, dove si trovano le case nei pressi dell'impianto.
«La struttura ha un forte impatto visivo che deturpa il paesaggio, alcuni immobili potrebbero perdere di valore - ha spiegato il consigliere d'opposizione -. I residenti sono preoccupati anche per l’impatto ambientale che la struttura potrebbe avere e su possibili ricadute negative sulla loro salute e quella dei giovani che frequentano il centro sportivo. Il quartiere è ricco di aree meno densamente popolate, quindi sicuramente più consone a ricevere questa struttura».
Petizione online
I residenti hanno anche lanciato una petizione online: è possibile sottoscriverla qui.