Condannato a 11 anni per violenze contro la moglie, scalcia e scatena il caos in Tribunale
Lei lo incontrò per riprendere le sue cose e annunciargli di essersi rivolta a un avvocato per la separazione, lui la costrinse a un rapporto

Ha confermato proprio in aula la sua «indole incline all'uso della forza» descritta nella sentenza, il 36enne di Casirate d'Adda condannato a undici anni di carcere (dove già si trova) per violenza sessuale e maltrattamenti alla moglie. Anni che sia aggiungono agli otto che aveva già iniziato a scontare per quattro rapine a mano armata.
Calci in tribunale
L'imputato, infatti, non appena ha sentito pronunciare la sentenza ha sferrato un calcio all'indietro alla sedia su cui era seduto, spaccandola. A raccontare l'assurda scena avvenuta in Tribunale a Bergamo è il Corriere, che sottolinea come, per bloccare l'uomo, siano serviti più agenti.
Il numero di anni, che supera anche i nove chiesti dal pm, è stato dettato dal fatto che le giudici gli hanno negato la concessione delle attenuanti generiche chieste dal difensore. Quest'ultimo aveva invocato l'assoluzione dall'accusa di violenza sessuale e il minimo della pena per gli episodi di maltrattamenti e lesioni.
La violenza
I fatti risalgono a un anno fa, quando a maggio lei decise di accettare un incontro sessuale con il marito, assecondandolo nei messaggi. Il vero obiettivo della donna era però recuperare le proprie cose in auto e avvisarlo che si era rivolta a un avvocato per la separazione. Lui però, una volta messo al corrente dalla moglie delle sue reali intenzioni, le tappò la bocca con dello scotch e poi la picchiò. La sentenza fa riferimento poi a un coltellino puntato al collo prima del rapporto sessuale.
La donna ha raccontato di aver poi deciso di assecondare l'uomo per paura e così da poter poi chiedere soccorso senza ricadere i nuove violenze.
«Quando esco l'ammazzo»
La conferma della tossicità del rapporto tra i due era in realtà già emersa al termine del processo di metà giugno riguardante le rapine a mano armata, nelle quali anche la donna aveva avuto un ruolo tanto da essere condannata a due anni, cinque mesi e dieci giorni. In quell'occasione il 36enne, convinto di essere stato scoperto, perché tradito da lei, aveva dichiarato: «Quando esco ammazzo quella e poi mi consegno».
Diciamo a tutti il nome, TUTTI DEVONO SAPERE IL NOME DI QUEL ELEMENTO
Un personaggio rispetto al quale vanno insegnate alcune cose utilizzando strumenti particolari
Io a un soggetto così, gli taglierei le parti basse.
Mi sarebbe piaciuto incontrare questo soggetto in giro, per parlare...a mani nude....