La patata di Martinengo e il "paruch" ricevono il Sigillo di Campagna Amica
Sono espressione della biodiversità bergamasca: la coltivazione del tubero è stata reintrodotta di recente; l'erba spontanea è piatto della tradizione
La patata di Martinengo e il paruch, anche detto "erba del buon Enrico", sono i due nuovi prodotti bergamaschi inseriti tra i Sigilli di "Campagna Amica", le specialità della biodiversità a tavola salvate dall’estinzione grazie al lavoro degli agricoltori.
A rendere noto il riconoscimento è oggi (mercoledì 3 luglio) Coldiretti Bergamo, dopo la presentazione del censimento 2024 curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica.
I prodotti bergamaschi della biodiversità
La patata di Martinengo è un tubero a buccia gialla e mediamente liscia, con polpa dal colore bianco o leggermente giallo di consistenza media e farinosa. Resistente alla cottura, è particolarmente indicata per ricette al vapore, al forno, per gli gnocchi e la purea. Negli anni Sessanta, questo tubero era un vero e proprio simbolo della coltivazione locale. Reintrodotta dagli anni Duemila, oggi vanta la Denominazione comunale di origine (De.Co).
Il paruch è invece lo spinacio selvatico di montagna, chiamato anche erba del buon Enrico. Si tratta di una pianta erbacea perenne che cresce in montagna, a un’altitudine tra i mille e i 2.200 metri. Predilige terreni soleggiati e ricchi di azoto, perciò lo si può facilmente trovare nei pressi delle malghe. Quest’erba da sempre ha accompagnato la cucina povera di montagna. Oggi alcune aziende, con perseveranza e dedizione, lo hanno riscoperto attraverso nuove preparazioni dal sapore antico: dai risotti ai contorni, dalle frittate alle salse sono innumerevoli gli utilizzi di questa pianta.
I numeri di Campagna Amica
Le due specialità si aggiungono agli altri prodotti inseriti tra i Sigilli di Campagna Amica che rappresentano la biodiversità bergamasca, ovvero l’agrì di Valtorta, il fiurì, la formaggella, lo stracchino all’antica delle valli Orobiche, il burro di montagna, il formai de mut dell’Alta Valle Brembana.
In totale, i Sigilli di Campagna Amica a livello nazionale salgono al numero record di 1650. Un patrimonio della tradizione contadina italiana il cui ritorno sulle tavole è stato reso possibile dall’impegno dei 750 agricoltori “custodi” censiti dalla rete Campagna Amica-Terranostra, di cui oltre la metà (56 per cento) sono giovani under 40, e il 15 per cento sono giovanissimi sotto i trent'anni. Un quarto è certificato biologico, mentre quasi la metà si trova in comuni in parte o totalmente montani.