Criticità

Valle Brembana, «che delusione la ciclopedonale» tra chiusure, erbaccia e rovi

Lo sfogo di un utente su Facebook, riportato da Claudia Ratti, presidente di Aribi (Associazione per il rilancio della bicicletta)

Valle Brembana, «che delusione la ciclopedonale» tra chiusure, erbaccia e rovi
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Percorso chiuso e manutenzione scarsa. La ciclopedonale della Valle Brembana non se la passerebbe bene, stando alle parole di un utente che ha affidato il proprio rammarico a un post Facebook, citando alcune criticità che si incontrano lungo il percorso.

Una su tutte la chiusura ad Ambria, in territorio Zogno, dovuta a un evento franoso che si è verificato il mese scorso. «Delusione e vergogna - si legge nello sfogo -. In Ambria è chiusa, per evento straordinario. Però, un piccolo cartello con segnalato dove riprenderla? Però i rovi, l'erbaccia... Non so a chi compete la manutenzione, ma non sono certo un bel biglietto da visita per i tanti turisti che visitano la nostra valle».

Un pensiero che trova d'accordo anche Claudia Ratti, presidente di Aribi (Associazione per il rilancio della bicicletta). «Spiace leggere questo malumore specie considerato il fatto che in questi mesi la valle si popola di turisti e il biglietto da visita dovrebbe essere diverso - ha scritto in un post Facebook -.  Sono certa che sarà premura della Comunità Montana , accertare lo stato e accelerare una sistemazione dignitosa oltre che una verifica anche nel tratto più basso che per la verità anche io ho trovato pieno di sporcizia».

A metterci del proprio, anche «l'inciviltà di chi frequenta queste infrastrutture», che genera di conseguenza ulteriori costi alla comunità. Una responsabilità che spetta in parte anche alle amministrazioni: «Anche i Comuni dovrebbero quantomeno accertare lo stato dei tratti di loro competenza - si legge - e attivare chi deputato alla manutenzione e pulizia senza attendere dei post sui social».

Cicloturismo sempre più in crescita

«Il cicloturismo è una importante tendenza positiva, pur con gli inevitabili alti e bassi tipici di un fenomeno in consolidamento, che ha trovato conferma negli ultimi anni», scrive ancora Ratti, citando alcuni dati tratti dall'Osservatorio sull'economia del turismo delle Camere di Commercio, che stimano oltre 56 milioni di presenze cicloturistiche nel 2023, il 6,7 per cento delle presenze complessive registrate in Italia.

«Non stupirà, dunque, che il cicloturismo rappresenti oramai una voce importante del fatturato turistico del nostro Paese, con un impatto economico diretto stimabile in oltre 5,5 miliardi di euro al 2023, in crescita del 35 per cento sul 2022 e del 19 per cento sul 2019 (4,6 miliardi). Il cicloturista spende in media 95 euro al giorno per l'acquisto di beni e servizi, un importo che per gli stranieri sale a 104,5 euro».

«Cifre che appaiono rilevanti - conclude Ratti -, se consideriamo che la spesa media giornaliera del totale dei turisti in visita nel nostro Paese è pari a 59,6 euro. Quindi, non non facciamoci una brutta figura con chi ci sceglierà. Come dico spesso “söta coi fèr!"».

Commenti
ilario

Mi sembra che anche tutte le strade della bergamasca siano conciate così,non solo le ciclabili

Maria Teresa Solivani

Io penso che i comuni dovrebbero farsi carico di tutte le opportunità che mettono a disposizione dei cittadini per fare sport , però credo che anche i ciclisti dovrebbero usare le ciclabili dove presenti .....tenendo conto che le green sono anche per i pedoni e che quindi non dovrebbero pretendere di sfrecciare ( si sentono tutti novelli Gimondi solo perché hanno le ruote) rischiando di investire i pedoni, mamme con bambini o altri ,perché le green sono PER TUTTI . Ripeto che comunque quel comune dovrebbe provvedere e sistemarla .

Alberto

Credo si tratti di un problema da inquadrarsi nella più ampia e generale tematica della riduzione degli sfalci del verde pubblico. A mio avviso inaccettabile la teoria "della ecobiosostenibilita'" come ampiamente dimostrato dalla manutenzione del verde pubblico in Alto Adige. Gli amministratori abbiano il coraggio di configurarli come ennesimo taglio dei servizi alla collettività.

Claudio

Sono ciclista, ma concordo che sulla ciclabile citata qualsiasi giorno della settimana è un rischio grosso percorrerla a piedi....troppo stretta in alcuni passaggi per ospitare pedoni e cicloturisti in andata e ritorno...qualche scontro l'ho visto di persona con relativa quasi scazzonata e frasi indicibili tra gran maleducati....la sporcizia ed il mancato sfalcio ai bordi per motivi pseudo ecologici serve solo a fare proliferare zanzare e zecche.... c'è poi qualche asinone che se la percorre col cane non al guinzaglio... ,

Giorgio Begnis

Rispondo a Cristina . Nel tratto di ciclabile nel Comune di Lenna c'è tutto quel che hai detto vorresti

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