Mezz'ora (o quasi) con... Intervista a Matteo Rossi, sindaco di Bonate Sopra
Laureato in Scienze Politiche, insegnante di italiano ora in aspettativa per dedicarsi a tempo pieno al suo incarico
di Bruno Silini (in collaborazione con Socialbg)
Uscire dal palazzo e stare tra la gente, ascoltando e rispondendo alle loro esigenze. È l’intento di Matteo Rossi, 47 anni, nuovo sindaco di Bonate Sopra, per ricostruire la comunità.
Laureato in Scienze Politiche, insegnante di italiano ora in aspettativa per dedicarsi a tempo pieno al suo incarico, Rossi ha raccolto il 62,65 per cento delle preferenze, contro il 23,42 per cento della candidata Maria Fantini e il 13,93 per cento di Nicola Angelini. Si dice entusiasta di poter guidare il suo paese verso un futuro migliore, spinto dalla voglia di cambiamento manifestata dai cittadini.
Oltre alla rimozione di alcune fioriere (i cosiddetti cubotti di via Vittoria), tra le sue prime decisioni c’è l’istituzione di un servizio di vigilanza notturna, soprattutto alla luce di recenti episodi di vandalismo. Introdurrà anche un vigile di paese per gestire i piccoli problemi segnalati dai cittadini. Dice di aver ereditato un comune disorganizzato, con personale ridotto e con problemi economici. Sta lavorando per assumere nuove risorse e migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti attuali.
Tra le opere da completare, ci sono la nuova scuola materna e il centro diurno per anziani, oltre alla riqualificazione del centro sportivo e la riapertura del Bar Sport. Nelle intenzioni del nuovo primo cittadino c’è il rafforzamento del ruolo strategico di Bonate Sopra all'interno della provincia, collaborando con altri comuni per sfruttare meglio i servizi disponibili. Sul fronte sociale, intende rilanciare "Azienda Isola", strumento operativo per le politiche sociali locali.
Il suo politico di riferimento è la segretaria del Pd, Elly Schlein, che considera un modello di speranza e cambiamento. Tra le sue passioni c’è il calcio, con un occhio di riguardo all’Atalanta e alla Nazionale italiana, purtroppo deludente in questi Europei 2024. Se potesse viaggiare nel tempo, non disdegnerebbe di vivere nel periodo della Belle Époque, affascinato dalla libertà e dalle lotte sociali di allora.