Minacce e aggressioni

Condominio di Pumenengo terrorizzato da uno stalker. Che era già in carcere per aver perseguitato una 17enne

Dopo un intervento dei carabinieri a gennaio di quest'anno, i residenti hanno raccontato che le persecuzioni andavano avanti dal 2022

Condominio di Pumenengo terrorizzato da uno stalker. Che era già in carcere per aver perseguitato una 17enne
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Un vero e proprio incubo quello vissuto dai residenti di un condominio di Pumenengo, che dal 2022 sono rimasti in balia di uno stalker violento, fino all'emissione ieri (giovedì 11 luglio) di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, dove tra l'altro già si trovava per altri crimini dello stesso tipo.

Prima di arrivarci, però, aveva avuto modo di perseguitare una ragazzina di 17 anni per diverso tempo, minacciare vari inquilini, aggredire due uomini e intimare ad alcune donne di avere rapporti sessuali con lui: al rifiuto di queste, erano offese e minacce.

Perseguitata una coppia

Il soggetto, un 33enne albanese, si era trasferito circa due anni fa con i genitori da Chiari nel paese della Bassa, dove aveva cominciato fin da subito a dare problemi. A gennaio 2022, aveva fatto ripetute avances a una 34enne sposata che, com'è comprensibile, lo aveva respinto. Da lì in poi, aveva iniziato a tormentare sia lei che il marito 38enne con vari atti persecutori, tra cui ingiurie e offese, anche quando la donna si trovava insieme ai figli piccoli. A un certo punto, aveva anche detto alla signora che, se non avesse avuto rapporti sessuali con lui, avrebbe ucciso il marito. Dopo ripetuti atteggiamenti e condotte di questo tipo, la coppia si era decisa a denunciarlo.

Stalking a una ragazzina

Ma non è certo finita qui: l'albanese, infatti, a settembre 2023 si era reso protagonista di nuovi atti di stalking, stavolta nei confronti di una 17enne. Aveva continuato a presentarsi davanti alla scuola della vittima per incontrarla e cercare di avvicinarla, andava alla sua fermata dell'autobus, lasciava post-it con scritto il proprio numero di telefono sul parabrezza della macchina di famiglia e prendeva il pullman che la portava da scuola a casa, costringendola in un'occasione a scendere e rifugiarsi in un centro commerciale.

Inoltre, si era addirittura presentato ai genitori della giovane, dicendo di volerla conoscere, senza curarsi della sua minore età e alcun timore dell'intervento dei carabinieri. Motivo per cui, dopo la loro denuncia e l'indagine dei militari di Calcio era stata emessa nei suoi confronti una prima ordinanza di misura cautelare, con divieto di avvicinamento e applicazione del braccialetto elettronico. Dopo varie violazioni della misura, documentata dagli uomini dell'Arma, il 33enne era stato quindi oggetto di una nuova ordinanza di custodia cautelare e condotto in carcere a Bergamo.

Minacce a una donna e aggressione in cortile

Dove, quando era ancora in cella, ha avuto modo di collezionare una nuova ordinanza di custodia cautelare, stavolta per un episodio avvenuto a gennaio 2024, quando era ancora fuori. In quell'occasione, il criminale aveva preteso di avere rapporti sessuali con una condomina. Al suo ovvio diniego, l'aveva offesa e ingiuriata, minacciando di aggredire sia lei che il marito 34enne. Impaurita, la donna si era rifugiata nella propria abitazione e aveva chiamato il consorte, che era arrivato sul posto subito dopo con il fratello 45enne.

L'indagato li aveva raggiunti in cortile, colpendo entrambi con un sasso che teneva in mano. Nell'aggressione, il 34enne aveva poi riportato la frattura della tesa cranica. A quel punto, intervenuti i carabinieri di Treviglio, gli abitanti della zona avevano deciso di aprirsi, raccontando di tutte le angherie e vessazioni, oltre a quelle già conosciute, avvenute in passato ad opera del delinquente.

Così, i diversi elementi acquisiti grazie alle dettagliate deposizioni di vittime e testimoni, relativi ai numerosi reati di cui l’indagato si era reso responsabile, hanno portato alla decisione da parte del giudice di tenere il pericoloso individuo dietro le sbarre.

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Aurora

Ma quanto tempo ci vuole! È un miracolo che non abbia ammazzato nessuno! Basta permissivismo

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