Finalmente

Si fingeva tecnico del gas e figlio di un maresciallo per derubare gli anziani: arrestato

Il 50enne, con l’inganno, ha rubato in due appartamenti a Grassobbio e ad Azzano. È indagato anche per un terzo colpo

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Suonava il campanello agli anziani spacciandosi per tecnico dell’acqua e del gas. E, quando la vittima si dimostrava particolarmente sospettosa, diceva pure di essere figlio del maresciallo dei carabinieri. Ma i militari di Bergamo, nella mattinata dell’11 luglio, l’hanno arrestato: si tratta di un 50enne residente nel comune di Pavone Canavese, nel Torinese, accusato di aver rubato contanti e gioielli in almeno due casi.

Il primo evento risale al 24 gennaio 2024 a Grassobbio quando l’autore, sedicente tecnico della caldaia, aveva convinto i proprietari di casa, un 81enne e la moglie 75enne, ad entrare all’interno dell’abitazione. Le vittime lo hanno fatto entrare, perché effettivamente la loro caldaia dava problemi. Una volta entrato, il truffatore ha convinto le vittime a riporre tutti i monili in oro e il contante presente in casa all’interno del frigorifero, in quanto sosteneva di dover utilizzare una sonda contenente un materiale ignifugo, chiamato “Minio”. Le vittime hanno obbedito. Poi sono state fatte salire al piano superiore dell’abitazione con un’altra scusa. Scontato quanto è successo nel frattempo: il ladro è fuggito con il malloppo.

Il secondo evento risale all’11 marzo 2024 ad Azzano San Paolo. Qui l’arrestato, qualificatosi come tecnico dell’acqua, ha detto alla vittima 89enne di dover effettuare una verifica dell’impianto di riscaldamento e che per una questione di sicurezza, era meglio mettere oro e denaro all’interno del frigorifero. Nel frattempo è entrata in casa la figlia della vittima, che, sebbene inizialmente incredula per quanto stava succedendo, successivamente si è rassicurata quando il malfattore gli ha riferito a di essere il figlio di un maresciallo dei carabinieri. A quel punto il ladro, con una scusa, ha fatto chiaramente allontanare la figlia ed è scappato.

La Sezione Operativa dei carabinieri di Bergamo, grazie alle denunce presentate dalle vittime, ha avviato un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo. L’escussione delle vittime e l’analisi accurata delle immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno consentito nell’immediatezza di individuare l’auto utilizzata dai malviventi, una Citroen DS 4.

L’indagine, inoltre, ha permesso di appurare che l’autovettura aveva la targa contraffatta: una lettera veniva modificata durante i colpi. Il 50enne, gravato da numerosi precedenti specifici, è stato destinato al carcere di Torino. È emerso poi un ulteriore colpo presumibilmente commesso dal medesimo autore ai danni di un un’anziana 82enne e del coniuge 87enne affetto da demenza, con le medesime modalità, ma per il quale sono ancora in corso le indagini per accertare la responsabilità.

Commenti
Matteo

Adesso cosa gli fate? Un foglio di via? Una tiratina d'orecchia? Una sgridata? O per una volta tanto lo mettete dentro e buttate via la chiave?????

Silvia Casanova

Fatelo venire a casa mia poi vediamo se esce... Cari anziani non aprite mai a nessuno e non credete a nulla

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