Che la morte di Satnam non sia vana: manifestazione dei Sikh in centro a Bergamo
Una protesta contro il caporalato, lo sfruttamento e il lavoro illegale ricordando Satnam Singh, morto in circostanze tragiche a Latina
Alle 15 di domani, sabato 20 luglio, in piazza Vittorio Veneto a Bergamo si terrà una manifestazione contro il caporalato, lo sfruttamento e il lavoro illegale organizzata dalla comunità Sikh di Bergamo, a seguito dei fatti avvenuti a Latina e della morte di Singh Satnam per un grave infortunio e il mancato soccorso da parte del proprio datore di lavoro.
Protagonista di questa protesta non solo la comunità indiana: hanno infatti scelto di aderire anche il coordinamento territoriale della Uil Lombardia, la Uila di Bergamo (categoria del settore agroalimentare), Cisl e Fai Cisl di Bergamo.
La posizione dei sindacalisti
«È inconcepibile che in presenza di un lavoro potenzialmente regolare - evidenzia la segretaria Uila Bergamo Rossella Valente - oggi sia impossibile regolarizzare la propria posizione in Italia. La legge BossiFini rappresenta, non solo, una norma del tutto incoerente con il sempre maggior fabbisogno di manodopera, ma lo strumento per favorire l’irregolarità e quindi l'illegalità. È necessario e urgente garantire il permesso di soggiorno a chi denuncia le situazioni di sfruttamento, sia per proteggere chi ne è vittima, sia per finalmente mettere le mani su un sistema troppo spesso denunciato e troppo spesso inascoltato».
Il sindacato chiede che la Legge 199, che è stata una battaglia di civiltà, compia il suo percorso e che vengano messe in atto tutte le azioni che quella legge prevede. Ma anche un confronto con le istituzioni e il governo, affinché questa «campagna di sensibilizzazione e di battaglia che stiamo portando avanti non rimanga tale, ma liberi il settore dell'agroindustria dalla macchia di disumanità dettata anche dalla triste storia di Satnam».
Anche Cisl e Fai Cisl Bergamo hanno ritenuto importante esserci «perché si faccia in modo che la protesta e la rabbia divengano partecipazione, solidarietà e azione», dicono Candida Sonzogni, segretaria Cisl di Bergamo, e Gianluigi Bramaschi, segretario generale Fai Cisl Bergamo. «Satnam non è morto per un incidente sul lavoro, ma è stato ucciso dalla brutalità di un sistema, che a Bergamo speriamo di non vedere mai».