Infortunio

La sfida di Lucio Bazzana si ferma a 4mila chilometri: doppia frattura al piede destro

Niente “Obiettivodiecimila” a Valtesse per l’ultramaratoneta bergamasco, 70 anni il 26 luglio. Tantissimi i messaggi di affetto per lui: «Peccato. Ma è stato, per il quartiere, un periodo diverso, simpatico e coinvolgente. Grazie»

La sfida di Lucio Bazzana si ferma a 4mila chilometri: doppia frattura al piede destro
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Il sito su cui venivano monitorate le sue performance è fermo al 19 luglio, con 4.048,627 km percorsi in 49 giorni, cioè il 40,49 per cento della distanza che si era prefissato di percorrere entro fine settembre: 10mila chilometri. Lucio Bazzana si è fermato, e a breve non ripartirà: «Purtroppo “Obiettivodiecimila” termina qui… doppia frattura del piede destro. Grazie a tutti. Ciao”, scrive in sua vece, laconicamente, la figlia Silvia su Facebook.

Atleta insolito, poeta della sfida senza alcuna costrizione (giusto per vedere se è possibile vincerla), Bazzana per i suoi 70 anni, che compirà venerdì 26, aveva messo in campo un nuovo braccio di ferro con l’infinito: correre appunto 10mila chilometri nell’arco di massimo 4 mesi, calcando tutti i giorni un percorso di 519 metri attorno al campo di calcio dell’Antoniana, a Valtesse. Aveva cominciato il primo giugno, facendo una media di 90 chilometri al giorno e chiacchierando volentieri con chi ha voluto accompagnarlo per una piccola parte della sua impresa.

Bazzana a inizio impresa, lo scorso 4 giugno

Raramente era da solo: una valanga d’affetto l’ha travolto. E ora, che la missione è abortita, in tanti si affrettano a rincuorarlo: «Ciao Lucio, peccato, ma è stato, per il quartiere, un periodo diverso, simpatico e coinvolgente, grazie»; «Mi dispiace tanto. È stato un piacere conoscerti. Sei una persona speciale»; «Oggi ero venuta a cercarti e non mi sembrava vero non vederti volteggiare sul percorso. È stato bello conoscerti e condividere con te qualche chilometro. Ti auguro di riprenderti presto presto»; «Mi dispiace tantissimo. Avevo già in programma di venire lì venerdì prossimo per i tuoi 70 anni»; «Forza mito, riprenditi, hai compiuto lo stesso una grande impresa, 4mila chilometri non sono per tutti, solo per le rocce come te, chapeau leggenda»; «Non fa niente guerriero, rimani un grande e te l’ho detto stamattina, sii orgoglioso di te stesso. Ogni tanto, alla sera, mi piaceva raggiungerti per sapere come andavi».

Il giorno prima dell’infortunio, Lucio aveva festeggiato il traguardo dei 4mila chilometri. Ora in molti si aspettano che Bazzana ci riprovi, magari con un obbiettivo inferiore. Ma non è detto: «Alla prossima: mica finisce qua, vero?», scrive un suo fan.

È Bazzana stesso a spiegare nei dettagli quanto è accaduto: «Proprio quando parevano risolti i problemi alle dita, una strana fitta al centro dell’avampiede destro avvertita alle 17.30 di giovedì 18 luglio mi ha allarmato. Ho proseguito sperando in un sintomo passeggero e alla fermata delle 24 ho verificato un gonfiore localizzato che però è andato estendendosi nella notte. Con l’aiuto di spessori che premevano sulla zona, il mattino successivo ho ripreso di buon passo ma la situazione è andata degenerando finché sabato 20, impossibilitato a muovermi se non zoppicando vistosamente, sono ricorso a una radiografia all’ospedale di Alzano dove mi è stata diagnosticata una doppia frattura che presumo sia originata dallo stress dovuto alle continue sollecitazioni di un fondo stradale non omogeneo. Rimango qui alla sede dell’Antoniana fino al 26 per festeggiare il compleanno e salutare i tanti che hanno condiviso la mia fatica».

Commenti
Massimilano caironi

Lucio e' un grande in tutto ,si e' visto in passato in curva con la sua grinta numero uno ciao da max pedrengo .

Sergio Farinotti

Lucio la sua sfida l'ha vinta comunque, solo una frattura ha potuto fermarlo altrimenti avrebbe compiuto un impresa memorabile per un uomo della sua età. Sono sicuro che durante la riabilitazione avrà modo di pensare ad una nuova impresa, perché quelli come lui niente e nessuno li può fermare. Forza Lucio

Andrea72

Grazie Lucio, hai riportato un refolo di vita in un quartiere morto !

Maria Teresa Solivani

Mi dispiace per il signor Lucio, lo vedevo sempre correre e non avevo mai il coraggio nemmeno di salutarlo perché lo vedevo concentratissimo. Mi dispiace molto ma non credo che uno come lui rinuncerà facilmente a raggiungere il suo obiettivo, quindi buona convalescenza e mille auguri, e comunque complimenti!

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