A Urgnano torna il teatro di "Segnali experimenta" con la sua edizione 2024
Tra i temi del Festival internazionale del teatro di gruppo la figura femminile, la guerra, il senso civico. In programma anche incontri
Il festival teatrale più longevo della Bergamasca è pronto anche quest'anno a presentare un'edizione, la 36esima, ricca di artisti e ovviamente di sperimentazione: dal 24 agosto al 27 settembre, a Urgnano, torna "Segnali experimenta" il Festival internazionale del teatro di gruppo. A riportare i dettagli è PrimaTreviglio.
Segnali experimenta
Dopo aver festeggiato, la scorsa stagione, i cinquant'anni di vita del Laboratorio teatro officina, ente organizzatore della manifestazione con Comune e Pro Loco di Urgnano e Fondazione della comunità bergamasca, non è stato semplice stilare un progetto all’altezza di un passato ricco di storia. Dopo un mese di lavoro e contatti con vecchie e nuove realtà, «centellinando un budget risicato», come hanno voluto sottolineare gli organizzatori, ecco il programma che ruoterà attorno a tematiche attualissime (qui il programma di Segnali Experimenta 2024).
Il programma
Come la situazione femminile vista con lo sguardo coraggioso di Alfonsina Strada, che corre il Giro d’Italia del 1924, prima e unica donna nella storia, e, con lei, parlare di diritti conquistati e di strade ancora da percorrere o di Liberedonne eroico resoconto sul ruolo della donna nella resistenza e sulle partigiane viste come le prime vere femministe.
Altro tema attualissimo affrontato dal Festival è il binomio guerra-pace trattato nel reading Eirene, con riferimenti al conflitto israelo-palestinese e alla segregazione razziale nel Sud Africa e in Oltre la linea rossa, mostra fotografica che documenta con grande realismo e cruda efficacia i conflitti nel mondo. La memoria dell’orrore come antidoto alle guerre. Si passa a un teatro civile di ottima fattura con Nel tempo che ci resta sulle vite di Falcone e Borsellino. Dall’attualità ai classici con una pregevole e originale indagine sull’Amleto con L’archivio delle anime, riscrittura scenica da Shakespeare, narrata dal punto di vista del becchino del camposanto. A lui il compito di cancellare le tracce della tragedia, di raccogliere i feticci dei personaggi, di seppellire i loro desideri, i loro pensieri, i loro sogni, di cancellare i segni del loro passare.
Gioiosi e ironici omaggi a Roald Dahl e alle sue corrosive storie per bambini sono invece le due letture Versi all’inverso e fiabe rifatte e Piccolini, particolarmente adatte al pubblico dei ragazzi e delle famiglie. Si discute di arte come forma salvifica, nel monologo Rosmarino nato durante il primo confinamento da Covid.
A prologo del Festival è posta invece La Notte dei sogni, un’originale pratica performativa che prende spunto dalle veglie sonore tipiche di alcune tradizioni mistiche (sufi e tibetane) e dall’esperienza degli "sleeping concerts". L’intento è quello di esplorare e far vivere in modo collettivo l’esperienza del sogno accompagnato da musiche, azioni rituali e coreografiche che si articola lungo tutta una notte.
Incontri
In parallelo al Festival, per la sezione denominata “Incontri”, c’è, infine, un’esperienza formativa direttamente gestita dal Laboratorio teatro officina dal titolo "Laboratorio intensivo gratuito di lettura espressiva - Progetto Roald Dahl". L’iniziativa è strutturata su due fine settimana di 15 ore l’uno e avrà come risultato la già citata lettura finale pubblica titolata Versi all’inverso e fiabe rifatte. Tutti gli eventi sono gratuiti e i posti disponibili limitati, per cui è previsto l’obbligo della prenotazione.