Il ricordo del Bergamo Pride di Karen, la senzatetto morta ad Alzano dopo un tuffo nel Serio
I funerali della 42enne si terranno nella chiesa al cimitero del centro di Alzano. Frequentava a Bergamo i luoghi della Caritas e la stazione
Si terranno domani (giovedì primo agosto), alle 11, nella chiesa al cimitero del centro di Alzano, dietro l'ospedale, i funerali di Karen, la 42enne brasiliana trans (al secolo Roger Ferreira) morta nel pomeriggio di domenica 28 luglio dopo un tuffo fatale nel Serio. Alle 16.30 ci sarà un preghiera in sua memoria e alle 17 avverrà la sepoltura.
Un tuffo fatale
L'allarme quel tragico giorno era stato lanciato intorno alle 13, dopo che si era lanciata da uno scoglio per fare un bagno ad Alzano nella zona dell'Oasi delle oche, dove si era recata con alcuni amici. Una volta finita in acqua, però, non era più riemersa e sul posto, dopo la chiamata dei soccorsi, erano arrivati l'elisoccorso, un'ambulanza e due automediche.
Inutili tuttavia i tentativi di rianimarla da parte del personale medico, che ne aveva constatato il decesso, e sul luogo erano arrivati anche i carabinieri, per effettuare i dovuti accertamenti. Si tratta della quarta vittima dei fiumi bergamaschi nel mese di luglio.
Il ricordo del Bergamo Pride
Arrivata dal Brasile, con una vita difficile alle spalle, Karen era una senza fissa dimora e frequentava un gruppo di conoscenti che si trovavano in una situazione simile alla sua. Nonostante le amicizie, a Bergamo non aveva però parenti e se la doveva cavare per conto suo, tranne che per gli aiuti del terzo settore. Frequentava i luoghi della Caritas bergamasca, che le offriva un supporto tramite le mense e i dormitori, e la si poteva vedere spesso nella zona della stazione e delle autolinee, alle pensiline, seduta a una delle panchine.
La 42enne aveva anche partecipato, il 15 giugno scorso, al Bergamo Pride, i cui organizzatori le hanno voluto dedicare un pensiero: «Karen aveva partecipato a Bergamo Pride, due bandiere arcobaleno disegnate sul viso a incorniciare il suo sorriso - hanno raccontato -. Non la conoscevamo personalmente, ma già il fatto che fosse tra noi la rendeva - e la rende - parte della nostra grande famiglia. Le difficoltà di Karen erano molte, perciò vogliamo esprimerle tutto il nostro amore, augurandole un buon viaggio, ovunque stia andando».