Il caso

Picchiatori di Albino mandati al pranzo di una cooperativa nel Bresciano, parte la maxi-rissa

I carabinieri, che hanno arrestato i due criminali, stanno verificando se l'episodio abbia a che fare con una denuncia a un'altra realtà

Picchiatori di Albino mandati al pranzo di una cooperativa nel Bresciano, parte la maxi-rissa
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Ci sono di mezzo due pregiudicati di Albino nel parapiglia avvenuto durante un pranzo di una cooperativa a Nuvolera, nel Bresciano: i soggetti, nel pomeriggio della scorsa domenica 28 luglio, si sono presentati davanti all'abitazione di uno dei membri, armati, intimando di ritirare una denuncia nei confronti del probabile mandante della spedizione punitiva.

Il raid al pranzo sociale

Una vicenda intricata, come riportato oggi (mercoledì 31 luglio) da L'Eco di Bergamo, sulla quale stanno cercando di fare chiarezza i carabinieri, intervenuti il fine settimana scorso per evitare che la maxi-rissa avesse conseguenze più gravi. Pare che tutto sia partito dal contrasto, finito in tribunale, con un'altra cooperativa con dentro diversi personaggi, uno dei quali per gli inquirenti potrebbe aver assoldato i due picchiatori della Val Seriana, di 44 e 40 anni, che si sono presentati fuori dalla casa dove si stava tenendo il pranzo sociale.

Hanno chiesto di parlare con un cinquantenne bresciano e, quando questo ha detto di non conoscerli e non avere nulla da dire, gli hanno intimato di ritirare la denuncia e hanno estratto coltelli, manganelli telescopici e spray al peperoncino. In difesa del bresciano sono intervenuti gli altri soci e sono finite in Pronto soccorso cinque persone, con ferite che hanno ricevuto prognosi dai dieci ai venti giorni.

Arrestati i picchiatori

Una donna voleva filmare la comparsata della coppia criminale, ma uno dei delinquenti l'ha costretta a mettere via il cellulare. Il raid non è però evidentemente andato come si aspettavano e uno degli individui è stato bloccato e poi arrestato, mentre l'altro è riuscito a fuggire quando si è accorto dell'arrivo della pattuglia, ma non gli è servito a molto in quanto lo hanno rintracciato poco dopo. Confermata la custodia cautelare in carcere per il 44enne, l'altro invece è stato rilasciato dopo la convalida.

Dato che uno dei personaggi, nel suo minacciare il bersaglio designato, ha citato la denuncia, quest'ultimo sentito dai carabinieri dopo essere rimasto leggermente ferito ha ipotizzato si possa trattare della denuncia nei confronti di 23 soggetti, facenti parte di un'altra cooperativa. Una realtà con cui aveva avuto a che fare in passato, controparte di una questione giudiziaria che si sarebbe aperta a fine agosto. Gli arrestati non conoscevano però il bresciano, per cui per chi indaga potrebbero essere stati ingaggiati da qualcuno noto alla vittima dell'aggressione.

Commenti
Marcello

Ma che belle cooperative! Sembrano piuttosto delle associazioni a delinquere... lol

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